UniCredit: Fabi, accordo per 1.200 uscite volontarie e 1.725 posti di lavoro stabili
È all’insegna del ricambio generazionale l’accordo sul nuovo piano industriale di Unicredit, siglato nella notte dalla Fabi con le altre organizzazioni sindacali e dall’azienda. A fronte di complessive 1.200 uscite solo su base volontaria, sono state concordate 725 nuove assunzioni di giovani oltre che la conferma di 1.000 lavoratrici e lavoratori attualmente in apprendistato: in totale, 1.725 posti di lavoro stabili, vale a dire 525 in più delle 1.200 uscite.
L’accordo, nel dettaglio, riguarda le ricadute occupazionali del piano industriale “Unlocked 2022- 2024”, prevede un primo blocco di 950 uscite che saranno gestite con pensionamenti e prepensionamenti, solo su base volontaria, attraverso il Fondo di solidarietà, compensate da 475 assunzioni. È stata stabilita, inoltre, una seconda “finestra” di uscita per 250 lavoratrici e lavoratori, sempre su base volontaria, compensata con 250 ingressi. Con 1.200 esodi e 725 ingressi viene così raggiunta una percentuale di copertura delle “cessazioni di servizio” pari al 60%, mai raggiunta finora nel settore bancario. Numeri a cui sommare la stabilizzazione di 1.000 contratti di apprendistato che portano il totale dei posti di lavoro stabili a quota 1.725. Quanto alla distribuzione della nuova forza lavoro, è stato stabilito che l’83% venga destinato alla rete, cioè 600 unità, mentre il restante 17% (pari a 125 dipendenti) verrà assegnato all’area digital. Restano ancora da completare, e sono state confermate, ulteriori 780 assunzioni del precedente piano industriale “Team 23”.
«È un accordo di forte discontinuità rispetto alla precedente gestione di Unicredit: viene confermata, soprattutto, l’importanza dell’Italia per il futuro del gruppo e, pur in un piano industriale di rilevante trasformazione in chiave digitale, viene data centralità alle lavoratrici e ai lavoratori, confermando che il fattore umano, nel settore bancario, non può essere in alcun modo superato dalle nuove tecnologie» dichiara il segretario nazionale della Fabi, Mauro Morelli.
«È un accordo di grande rilevanza sul tema del ricambio generazionale e del bilanciamento occupazionale. Sul primo tema abbiamo chiesto e ottenuto che, a fronte di 250 uscite, su base volontaria ed incentivata, aggiuntive rispetto ai 950 esuberi iniziali, si realizzino ben 250 assunzioni di giovani: di fatto il rapporto 1 a 1 fotografa il superamento del solo concetto di esubero e taglio del costo del lavoro, pertanto determina e realizza una rilevante leva occupazionale in ambito di ricambio generazionale; sul secondo tema, a fronte di 950 esuberi dichiarati da UniCredit, sempre su base volontaria ed incentivata, abbiamo ottenuto 475 nuove assunzioni di giovani, tutte destinate alla rete fisica delle filiali, da tempo in oggettiva e critica carenza di organico. Assoluta rilevanza riveste altresì la stabilizzazione/conferma di circa 1.000 apprendisti/precari oggi in azienda. Inoltre,
c’è una forte spinta ad una formazione adeguata, anche attraverso la costituzione di una Academy,
sulla scorta della felice ed ormai lontana esperienza in UniCredito Italiano» commenta il coordinatore Fabi nel gruppo Unicredit, Stefano Cefaloni. «La gestione della banca delle ore torna da subito nell’alveo delle previsioni del Ccnl, rispettandone pienamente il dettato e le modalità di piena fruizione. In questi giorni, stiamo lavorando ad una definizione del Vap 2021 assolutamente significativa e premiante per i Lavoratori, riconoscendone impegno, abnegazione e determinazione.
Tutto questo concorre nei fatti al rilancio della banca italiana, cui tutti i soggetti interessati devono
concorrere alla piena realizzazione» aggiunge Cefaloni.