Uilca: in Sicilia Chiusura filiali? No, grazie
Dal 15 al 16 novembre doppia tappa per la campagna contro la desertificazione bancaria
Penultima tappa per “Chiusura filiali? No, grazie.”, la campagna itinerante contro la desertificazione bancaria promossa da Uilca, il Sindacato Uil Credito, Esattorie, Assicurazioni e Autorità guidato dal segretario generale Fulvio Furlan.
L’iniziativa, attiva dall’inizio dell’anno su tutto il territorio nazionale, arriva in Sicilia dal 15 al 16 novembre per la decima tappa. Tra gli obiettivi, il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle comunità e delle istituzioni locali e politiche sul fenomeno del taglio degli sportelli bancari. Durante le tappe nelle regioni è possibile partecipare a un sondaggio, rivolto alla popolazione, che misura l’impatto della chiusura delle filiali bancarie sul tessuto sociale ed economico del territorio.
Dal 2018 al 2022 in Italia gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4%, passando da 25.409 a 20.986 (-4.423). I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9%, da 5.368 a 4.785 (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore, passando da 278.152 a 264.132 (-5%).
L’appuntamento in piazza per dire “Chiusura filiali? No, grazie.” prosegue in Sicilia, mercoledì 15 novembre a Tusa (ME), dalle ore 10.00 alle ore 13.00 in Piazza Trento e Trieste. A Palermo, l’incontro finale giovedì 16 novembre in Via Maqueda 100, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 presso Palazzo Comitini – Sala Martorana dove sono previsti il saluto istituzionale del Sindaco di Palermo Prof. Roberto Lagalla, la presenza del segretario generale Uilca Fulvio Furlan e del segretario generale Uil Sicilia Luisella Lionti e la presenza di rappresentanti delle istituzioni regionali.
Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia: “E’ indispensabile un patto per lo sviluppo, per la legalità e per l’inclusione sociale tra tutti gli attori della società e dell’economia, le istituzioni, le associazioni che rappresentano tutte le categorie e non solo il mondo del credito, un patto che non può prescindere dalla presenza capillare delle banche nelle comunità.”