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UGL, GOVERNO CI CONVOCHI PER CONFRONTO SU NODI IRRISOLTI SETTORE

”Chiediamo a gran voce una convocazione delle sigle sindacali delle Tlc da parte del Governo al fine di discutere intorno ai problemi gravanti sul settore e sul futuro delle Tlc, nonché in merito ai contenuti della bozza del Decreto Tlc sul tavolo dell’Esecutivo”. È la richiesta del segretario nazionale UGL Telecomunicazioni, Stefano Conti, in occasione dell’odierno ”sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle Telecomunicazioni, settore gravato da una profonda crisi che, in un paradosso tutto italiano, avrebbe potuto e dovuto essere volano per il suo rilancio economico, attraverso la digitalizzazione del Paese”.

 

”Problemi irrisolti si trascinano da anni: aziende che hanno visto precipitare i fatturati, anche per processi legati a discutibili dinamiche regolatorie, persino a fronte di investimenti ingenti per l’ammodernamento delle infrastrutture di rete; la concorrenza degli OTT come Meta, Amazon, Google che non pagano alcuna cifra, neppure simbolica, pur utilizzando la Rete Banda Ultra Larga; il dumping salariale e contrattuale; i tentativi sempre più insistenti di eludere leggi a tutela dell’occupazione come la clausola sociale; il fenomeno delle delocalizzazioni all’estero delle attività di contact center; l’avvento dell’intelligenza artificiale che inevitabilmente andrà a sostituire manodopera umana se non saremo in grado di formare velocemente ed in maniera continuativa i lavoratori”. ”In tutto ciò, l’eventualità che la più grande azienda di Telecomunicazioni possa essere scalata da fondi finanziari esteri, così da far venire meno uno degli asset più importanti del Paese, mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro, senza dimenticare i rischi legati alla sicurezza nazionale dei dati sensibili”, conclude Conti.

Il saluto a Roma di Massimo Giletti alle lavoratrici e ai lavoratori in sciopero.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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