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Terza commissione consiliare: allarme per la RAP tra mancata ricapitalizzazione, extracosti e dipendenti a rischio

Pioggia di criticità per la RAP: dalla ricapitalizzazione ancora in stallo agli extracosti non coperti, fino al rischio licenziamento per i dipendenti dichiarati inidonei. La Terza Commissione Consiliare affronta una situazione sempre più critica.

TERZA COMMISSIONE CONSILIARE: “RAP: LA “GRANA” DELLA RICAPITALIZZAZIONE, QUEL “PASTICCIACCIO BRUTTO” DEGLI EXTRACOSTI E LA QUESTIONE DEI DIPENDENTI INIDONEI A RISCHIO LICENZIAMENTO”

“Dal cielo non cade una goccia di pioggia, ma sulla sventurata Rap i  guai sembrano piombare uno dietro l’altro: dalla finora mancata ricapitalizzazione al “pasticciaccio” degli extracosti, per finire con i dipendenti dichiarati inidonei che l’azienda non sa come utilizzare e che potrebbero addirittura rischiare il licenziamento”.
Sono questi alcuni dei temi affrontati stamane nella sede della Terza Commissione Consiliare, insieme con il Collegio dei sindaci della Rap, guidato dalla neo presidente Maria Lo Castro.
Davanti alla commissione, presieduta da Sabrina Figuccia e alla presenza del vicepresidente Massimo Giaconia e della consigliera Concetta Amella, i sindaci dell’azienda di piazzetta Cairoli hanno sciorinato un vero e
proprio elenco di guai che rischiano di mandare la Rap a gambe all’aria:
“A cominciare – affermano i componenti della Commissione – dalla famigerata ricapitalizzazione, tanto sbandierata quanto finora rimasta sulla carta perché il Comune, socio unico, ha pure disertato l’ultima
assemblea che doveva deliberare appunto la ricapitalizzazione, operazione indispensabile per la sopravvivenza della stessa Rap.  A questo si aggiunge il “pasticciaccio” degli extracosti, circa 11 milioni di euro, sostenuti dall’azienda per smaltire le innumerevoli emergenze degli ultimi anni, cifra su cui l’Agenzia delle entrate ha
acceso i riflettori perché la Rap non avrebbe pagato le relative tasse, anche se c’è il piccolo problema che finora il Comune non ha versato questi soldi nelle casse aziendali. Insomma, oltre al danno la beffa, a cui si aggiunge – ecco la sequela infinita dei guai – la nomina di un super consulente esterno che dovrà cercare di chiarire il pasticcio, con un aggravio di costi, considerato che si dovrà pagare giustamente la parcella.
Ciliegina sulla torta la questione dei dipendenti dichiarati inidonei, che non possono svolgere, da certificazione medica, determinate mansioni aziendali e che secondo il Collegio dei sindaci potrebbero essere passibili di licenziamento. Sui dipendenti inidonei, la Commissione inviterà presto la governance e i dirigenti della Rap per approfondire insieme con loro la questione e comprendere se realmente non vi siano i presupposti per rendere produttivi questi lavoratori, impiegandoli in altre attività. L’obiettivo è evitare di ricorrere a rimedi estremi e
dolorosi come i licenziamenti”.

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