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Carabinieri, Teo Luzi è il nuovo Comandante Generale dell’Arma

Il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, è il neo Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. La cerimonia di avvicendamento è avvenuta presso la caserma “De Tommaso” di Roma, tra il cedente Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, e Teo Luzi, subentrante alla presenza del Presidente Giuseppe Conte, del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Enzo Vecciarelli.

 

Prima della manifestazione, i Generali Nistri e Luzi hanno reso omaggio ai Caduti deponendo una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto dell’Altare della Patria ed al Sacrario dei Caduti del Museo Storico dell’Arma. Il Generale Teo Luzi, romagnolo di  Cattolica (RN), 61 anni, sposato e con una figlia, ha intrapreso la carriera militare nel 1978 con la frequenza del 160° Corso dell’Accademia Militare di Modena, completando gli studi militari presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma nel biennio 1980-1982. Già comandante della Legione Carabinieri Lombardia in Milano, dal 6 settembre 2018, ha quattro lauree (Giurisprudenza, Scienze Politiche, Scienze Internazionali e Diplomatiche, Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna). Ha retto incarichi di comando per oltre 18 anni e, in particolare, quello di Comandante della Compagnia di Roma Centro (1984-1992) e dei Comandi provinciali di Savona (2001-2003) e Palermo (2007-2012). In ultimo, dal 2016 al 2018, è stato Comandante della Legione Carabinieri “Lombardia”.

E’ stato in particolare responsabile dell’organizzazione logistica, in Italia e all’estero, e dell’impiego delle risorse economiche assegnate per il funzionamento e ammodernamento dell’Arma. Ha fatto parte del “team dirigenziale” incaricato di individuare la strategia per la realizzazione della “spending review” nelle Forze Armate e nelle Forze delle Ordine. Ha ricoperto diversi incarichi presso lo Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma tra cui quello di Capo Ufficio Bilancio, Capo Ufficio Armamento e Equipaggiamenti Speciali, Capo del VI Reparto (“Pianificazione Programmazione Bilancio e Controllo”) e Capo del IV Reparto ed Ispettore Logistico (“Sostegno Logistico delle Forze”). Ha assolto vari incarichi all’estero tra cui quello di Capo di Stato Maggiore presso la “Multinational Specialized Unit” (MSU) in Bosnia & Erzegovina (1998-1999).

Dal 2007 al 2012 è stato Comandante Provinciale di Palermo, periodo nel quale ha contribuito a consolidare il ruolo delle Istituzioni pubbliche nella società locale e ha dato un rilevante apporto nella lotta contro la criminalità organizzata mafiosa, sia associativa sia economico-finanziaria. In quel periodo, ha coordinato la maxi Operazione Perseo, che gli investigatori definiscono “storica”, in cui furono impegnati oltre 1200 carabinieri, elicotteri ed unità cinofile. L’operazione portò all’arresto di oltre 99 mafiosi, che stavano progettando di riportare in vita la Cupola mafiosa. Ufficiale di grande esperienza, il Generale Teo Luzi sa bene quanto ardua è la missione che dovrà svolgere a partire da oggi.

Avrà un compito enorme: ripristinare l’orgoglio, l’entusiasmo e il senso di appartenenza a una forza di polizia militare dalla gloriosa storia bicentenaria ma attraversata da derive e criticità drammatiche. Negli ultimi anni le vicende di Stefano Cucchi, dello stupro delle ragazze americane a Firenze, degli abusi nella stazione di Piacenza. “Non ignoro i gravi fatti causati negli ultimi anni dal comportamento scellerato di carabinieri infedeli – ha voluto precisare nel discorso di insediamento – non dobbiamo guardare a queste vicende con indifferenza, ma dobbiamo imparare dagli errori. E lo dico perché anche io, carabiniere tra i carabinieri, ho provato profonda amarezza e dolore. – ha considerato -. Dobbiamo accettare le critiche per migliorarci affinché certi deplorevoli comportamenti siano repressi con rigore e per quanto possibile prevenuti”. Nella sua visione, “l’Arma, è e resterà il luogo che custodisce la fiducia degli italiani, una casa di vetro abitata da uno spirito autentico di altruismo e di rigore. I carabinieri hanno accompagnato gli italiani anche nei periodi più difficili, ha precisato, ’come quello che stiamo vivendo connotato da senso di smarrimento causato dalla pandemia”.

Nel discorso di commiato il Generale Giovanni Nistri ha evidenziato che “l’Arma è una pedina imprescindibile nel comporre l’articolato mosaico della sicurezza nazionale. Lascio al mio successore un’istituzione solida – ha dichiarato Nistri-, che mantiene il suo ruolo di riferimento indiscutibile nella sicurezza, che è tecnologicamente aggiornata e ha in sé il desiderio di procedere sulla strada dell’innovazione”.“La centralità dell’Arma è dimostrata dai risultati – ha aggiunto Nistri – dal contrasto alla criminalità organizzata e diffusa ai risultati che derivano dalla nostra peculiarità di protezione sociale nelle pubbliche emergenze”. Tra le importanti onorificenze che il nuovo Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri ha ricevuto, meritano menzione: il riconoscimento come Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ottenuta su iniziativa del Presidente della Repubblica, in data 28 maggio 2019; la “Medaglia Mauriziana” al merito di 10 lustri di servizio militare e di quella per la campagna militare della NATO.

Fabio Gigante

 

 

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