Stop ai souvenir mafiosi negli aeroporti siciliani: l’appello dell’assessore Aricò
"Questi oggetti incatenano la Sicilia a stereotipi mortificanti", l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità invita i vertici degli aeroporti dell'isola a cessare la vendita di gadget legati alla mafia.
Souvenir sulla mafia, Aricò: «Si fermi la vendita di questi oggetti negli aeroporti siciliani»
“Questi oggetti incatenano la Sicilia a stereotipi mortificanti”, l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità invita i vertici degli aeroporti dell’isola a cessare la vendita di gadget legati alla mafia.
Palermo, 23 agosto 2024 – L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò, ha rinnovato con fermezza la sua richiesta di eliminare dai negozi degli aeroporti siciliani tutti i gadget e i souvenir che richiamano la mafia. In una lettera inviata ai responsabili delle società di gestione degli scali di Palermo, Catania, Comiso, Trapani, Lampedusa e Pantelleria, Aricò sottolinea l’importanza di mantenere un’immagine dignitosa e lontana dagli stereotipi che continuano a legare la Sicilia a un passato criminale dal quale la regione si sta sforzando di liberarsi.
Questa iniziativa segue quella dello scorso anno, che ha portato all’eliminazione di tali prodotti dagli spazi commerciali di traghetti e navi operanti nei collegamenti con le isole siciliane. Aricò, confidando nella pronta risposta degli aeroporti, ha ribadito la necessità di “diffondere la vera immagine di una terra ospitale e laboriosa”.
Dichiarazione integrale dell’Assessore:
“Si fermi la vendita di gadget e souvenir a tema mafia negli shops e spazi commerciali degli aeroporti siciliani. È la richiesta avanzata dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò, con una lettera inviata ai vertici delle società di gestione degli scali di Palermo (Gesap), Catania e Comiso (Sac), Trapani (Airgest), Lampedusa (Ast) e Pantelleria (Enac).
«Mantenere un’immagine dignitosa e scevra dai soliti stereotipi negativi – scrive Aricò – è senza dubbio una linea ferma da tenere nei luoghi di primo approdo di turisti e visitatori che raggiungono la Sicilia, come appunto gli aeroporti dell’isola».
Già un anno fa, l’assessore aveva rivolto lo stesso invito agli armatori perché fossero rimossi i gadget e i souvenir a tema mafioso dagli spazi commerciali dei traghetti e delle navi che curano i collegamenti con le isole siciliane. «Invito – aggiunge l’assessore – che fu subito accolto. Sono certo che lo stesso avverrà anche negli aeroporti. Questi oggetti incatenano la nostra Isola a stereotipi mortificanti, richiamano un fenomeno criminale dal quale la Sicilia si sta sforzando di liberarsi grazie al sacrificio di eroi civili e all’impegno quotidiano della stragrande maggioranza dei cittadini. Dobbiamo invece fare il massimo sforzo per diffondere la vera immagine di una terra ospitale e laboriosa».”