“SPAZI CAPACI” – PROGETTO DI DESIGN SOCIALE
“SPAZI CAPACI” – PROGETTO DI DESIGN SOCIALE – LA PRIMA OPERA E’ QUELLA DEL GIUDICE GIOVANNI FALCONE .
In occasione del 29esimo anniversario della strage di Capaci la Fondazione Falcone ed il Ministero dell’Istruzione hanno avviato il progetto “ Spazi Capaci” curato da Alessandro De Lisi.
Grazie alla Street Art, strumento di valorizzazione di spazi urbani, l’idea forza è quella di dar vita ad un percorso di riscatto civile contro le mafie, luoghi di alto valore simbolico grazie al coinvolgimento di vari artisti . Un cammino sperimentale che parte da Palermo con un traguardo previsto nel 2023, anno in cui ricorre il trentennale delle stragi di Firenze, Roma e Milano.
A dare il via all’iniziativa è l’opera di Giovani Falcone ad opera di Andrea Buglisi realizzata sulla facciata di un palazzo di 11 piani in via Duca Della Verdura. Lo sguardo del giudice veglierà su Palermo volgendo lo sguardo dove nessuno voleva guardare”la mafia”.
Tra le altre opere previste il murales di Paolo Borsellino, che verrà realizzato su un edificio di nove piani di via Sampolo, sempre a cura di Andrea Buglisi; sotto l’Albero Falcone “L’attesa”, la statua di una giovane donna realizzata dall’artista trentino Peter Demetz che rappresenta l’attesa di una città per la giustizia; nel cortile dell’Aula Bunker dell’Ucciardone, sarà allestita una colossale installazione di Velasco Vitali: “Branco”, 54 cani a grandezza naturale, sculture in ferro, lamiere e cemento, dove il branco simboleggia la fame del potere criminale e l’abuso della mafia sulla società; un cane tutto d’oro veglierà il caveau dove è custodita l’istruttoria del primo storico maxiprocesso contro Cosa Nostra; a Brancaccio, infine, verrà realizzato dall’artista Igor Palminteri, l’opera “Roveto Ardente” ritraendo, tra l’altro, Don Pino Puglisi il sacerdote ucciso dalla mafia , proclamato Beato.
Il progetto coinvolge anche gli studenti di diverse scuole della città nella consapevolezza che la lotta alla mafia non può prescindere dalla cultura e dal coinvolgimento dei ragazzi. L’arte è infatti capace di rinnovare il rapporto tra le città e le persone, che l’emergenza sanitaria ha negato ormai da tempo.
Gli istituti inseriti nell’iniziativa, attraverso incontri tra studenti e artisti durante la realizzazione delle opere, sono i licei artistici Catalano e Damiani Almeyda, l’istituto d’arte Picasso, l’istituto comprensivo Sperone-Pertini, il Vittorio Emanuele III, il Volta, il Regina Margherita e la Consulta provinciale degli Studenti di Palermo.
La grande partecipazione da parte delle scuole e il valore dei lavori realizzati dagli studenti nel corso degli anni precedenti, nonché la qualità dei percorsi di educazione alla legalità, cittadinanza e costituzione, testimoniano infatti quanto l’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, degli uomini e delle donne delle scorte e di tutte le vittime della mafia e della criminalità organizzata sia ancora vivo ed attuale anche per le giovani generazioni.
Caterina Guercio