Sicilia, l’Ars approva mozione trascrizione figli coppie omogenitoriali
PALERMO – Grazie alla battaglia proposta da Comitato esistono i diritti e condivisa da Right On avamposti di libertà in Sicilia, l’Ars approva mozione trascrizione figli coppie omogenitoriali.
“Ieri abbiamo aggiunto l’ennesima vittoria alle molteplici battaglie che il comitato ha portato avanti trasversalmente. Ieri è stata l’ennesima conferma che questo comitato equidistante da maggioranza e opposizione è riuscito a portare il dibattito nel cuore della politica. Ieri all’assemblea regionale siciliana infatti, grazie al lavoro di Stefano Pellegrino (Fi), Gianfranco Miccichè (Misto) e Valentina Chinnici (Pd) è stata presentata dibattuta e votata all’unanimità dei presenti la mozione che impegna il governo della Regione a sollecitare il Parlamento nazionale per discutere la proposta di legge già depositata alla Camera sulle registrazioni anagrafiche delle famiglie omogenitoriali. La nostra battaglia è partita un anno fa, raccogliendo oltre 1000 adesioni di personalità dal mondo della cultura, dell’avvocatura, dello spettacolo, adesioni che ci hanno dato la speranza di un’altra Sicilia possibile, la Sicilia dei diritti.
Adesso dopo la vittoria all’ars siamo impegnatissimi in comunione d’intenti con il presidente di ANCI Sicilia Paolo Amente, alla raccolta delle adesioni all’appello dei sindaci Siciliani che vede primo firmatario il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, siamo arrivati a 67 puntiamo a fare “la carica di 101 sindaci” che chiedono la modifica della circolare 3 emanata dal ministro Piantedosi.
Le due sentenze della corte d’appello che ieri in conferenza stampa ha illustrato il consigliere Inzerillo fanno giurisprudenza e condannano il Comune di Palermo e in ministero degli interni al risarcimento a ben due famiglie che hanno subito mancata trascrizione dei loro bambini, sentenze che ci fanno ben sperare anche sull’esito positivo della votazione della mozione presentata anche al comune di Palermo e calendarizzata per il 16-04-2024.
Modificare la normativa è un atto di civiltà dovuto, il governo deve porre fine alle discriminazioni in essere che determinano una grave violazione dei diritti preminenti del minore, dando seguito al monito espresso dalla Corte costituzionale con le sentenze 32 e 33 del 2021.
Occorre riconoscere e affermare i principi di eguaglianza e pari dignità di tutte le famiglie.
Serve una legge. E se il governo non vuole intervenite, beh ci rimboccheremo le maniche e faremo battaglie come abbiamo sempre fatto, parola del Comitato Esistono i Diritti e fi Right On.”