Sequestrato aereo russo con 200 passeggeri a bordo
Il governo di Colombo nello Sri Lanka ha disposto il fermo e il sequestro di un A 330 russo della compagnia Aeroflot con a bordo 200 passeggeri. Stando a quanto riferisce l’ITAR TASS, l’Agenzia di stampa Russa, tutto nascerebbe da un ricorso presentato dalla società irlandese Selective Aviation Trading Limited, collegata alla società Gevas, operante nel settore della locazione di aeromobili. Da quando sono scattate le sanzioni europee contro la Russia, le società locatarie hanno intimato a Mosca la restituzione dei velivoli per non incorrere in sanzioni per la violazione delle disposizioni, che vietano di sostenere rapporti commerciali.
Da Mosca, nonostante la richiesta, è stato replicato che gli aerei non sarebbero stati restituiti alle società locatarie, in quanto erano stati firmati contratti specifici per i quali la restituzione costituisce una violazione degli accordi. Nelle ultime settimane c’è anche stata la corsa della Russia alla registrazione degli aerei nel proprio Paese e quello che è stato “sequestrato” a Colombo risulta aver cambiato identificazione di registrazione poco più di un mese fa, passando da Bermuda alla Russia. L’udienza per il rilascio dell’aereo è stata fissata per il prossimo 8 giugno.
Nel frattempo, i 200 passeggeri che stavano viaggiando sul velivolo sequestrato dalle autorità dello Sri Lanka sono stati spostati in un hotel della capitale in attesa di poter riprendere il viaggio di rientro a casa. “La partenza del volo Aeroflot SU-289 da Colombo a Mosca il 2 giugno 2022 è stato ritardato e successivamente cancellato a causa della mancanza di permessi da parte delle autorità aeronautiche dello Sri Lanka”, ha spiegato la compagnia. A seguito del blocco a terra del volo, che ha causato anche alcune tensioni diplomatiche tra i due Paesi, Aeroflot ha annunciato tramite la Tass di aver sospeso tutti i voli per Colombo “a causa di una situazione inaffidabile in termini di voli senza ostacoli della compagnia aerea per lo Sri Lanka”. Con l’applicazione delle sanzioni a seguito dell’invasione dell’Ucraina, le aziende europee non possono fornire nuovi aerei o parti di ricambio alle compagnie russe.
Fabio Gigante