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Salis Casimia e la rivoluzione delle case altrui: tra carceri abolite e occupazioni impossibili

La paladina delle case occupate e delle carceri abolite guida una crociata surreale nel Regno delle Dissonanze, tra sostenitori entusiasti e cittadini perplessi.

Capitolo 3: Salis Casimia, la detentrice delle case altrui

Nel Regno delle Dissonanze, poche figure erano tanto controverse e discusse quanto Salis Casimia, conosciuta anche come Immuni Salis. Paladina degli occupatori di case e fervente sostenitrice della libertà senza confini, Salis era diventata un simbolo per chi credeva che la proprietà privata fosse un concetto antiquato.

Il passato turbolento di Salis Casimia

Prima di diventare la **detentrice delle case altrui**, Salis aveva vissuto un passato tutt’altro che tranquillo. Un tempo maestrina, si era distinta non tanto per la sua passione per l’insegnamento quanto per la sua ossessione per i **fascisti immaginari**, che sognava ogni notte. “Il fascismo è ovunque,” ripeteva ai suoi alunni. “E se non lo vedete, è perché si nasconde molto bene!”

Stanca delle sue lezioni, Salis decise di partire per l’Ungheria, convinta di trovare lì un covo di fascisti da “educare”. La sua avventura, però, si trasformò in una rissa epica che fece notizia. “Stavo difendendo la giustizia!” dichiarò al suo ritorno. Ma i testimoni raccontavano un’altra storia, piena di pugni, calci e caos.

Arrestata brevemente, Salis sfuggì al carcere grazie alla sua immunità parlamentare. Questo episodio le valse il soprannome di **Immuni Salis**, un titolo che indossava con orgoglio. “Sono stata perseguitata per aver detto la verità,” dichiarava spesso, trasformando il suo passato in un’epopea personale.

La crociata contro le carceri e la proprietà privata

Tornata in Italium, Salis Casimia lanciò una nuova crociata: abolire le carceri e ridistribuire le case. “Le carceri sono un simbolo di oppressione,” proclamava. “Dobbiamo trasformarle in centri di benessere per chi ha sbagliato!” Propose persino di offrire massaggi e yoga ai detenuti, per “favorire la loro redenzione”.

Ma la sua battaglia più famosa fu quella per le **case occupate**. Ogni volta che qualcuno rivendicava una casa altrui, Salis era lì a difenderlo. “Non è rubare,” diceva. “È solo riappropriarsi di ciò che il sistema ha negato!” Gli occupatori, entusiasti, iniziarono a considerarla una vera eroina, e le manifestazioni a suo sostegno divennero sempre più frequenti.

Il suo motto? **”Abbattiamo le carceri e occupiamo le case altissime!”** Una frase che ripeteva incessantemente, al punto che persino i suoi alleati cominciarono a scherzarci sopra. Ma per Salis, questa non era solo una frase: era una missione.

Il popolo e Salvino il Guardiano dei Confini

Dall’altra parte del regno, Salvino il Guardiano dei Confini, Vicerè, era impegnato nella sua missione di proteggere le mura e mantenere l’ordine nel regno. Famoso per il suo stile diretto e le sue decisioni controcorrente, Salvino era spesso al centro delle polemiche.

Un episodio che fece scalpore fu il suo confronto con la Ocean Vesper, una nave che trasportava migranti verso il regno. Quando la nave si avvicinò senza permesso, Salvino ordinò il blocco del porto. Non contento di questo, mandò una fregata con un equipaggio deciso a difendere le acque del regno. Tuttavia, la situazione prese una piega inattesa: fu la nave tedesca a speronare deliberatamente la fregata come atto provocatorio, sfidando apertamente l’autorità del Regno.

“Questo non è un porto senza regole,” dichiarò Salvino con fermezza. “Prima di entrare, bisogna chiedere il permesso. E il permesso non si dà a chi viola le leggi!”

L’episodio divise il regno: alcuni lo considerarono un atto di legittima difesa, un chiaro messaggio per riaffermare la sovranità del Regno delle Dissonanze. Altri, però, lo criticarono, ritenendo che la sua posizione fosse eccessiva e che avrebbe potuto inasprire le relazioni con altri regni.

Salvino, però, non si lasciò scoraggiare:
“Faccio il mio dovere. Chi vuole entrare nel regno deve rispettarne le regole, altrimenti rischiamo il caos.”

Le sue parole, semplici e dirette, conquistarono una importante parte del popolo regnante, che vedeva in lui un leader deciso a proteggere il regno contro ogni sfida esterna e alle provocazioni dei contrabbandieri di anime.

La risposta a Salis Casimia

Quando sentì parlare delle crociate di Salis per abolire le carceri e ridistribuire le case, il Vicerè Salvino non mancò di commentare con il suo solito fare:
“Quindi, se capisco bene,” disse una volta, “chi occupa una casa dovrebbe essere premiato con una festa? E magari chi entra senza permesso dovrebbe ricevere una cena di benvenuto. Forse dovremmo anche chiedere scusa a chi viola le leggi.”

La battuta fece il giro del regno, rafforzando ulteriormente la popolarità di Salvino tra coloro che cercavano ordine e regole chiare. Nel frattempo, Salis Casimia, spalleggiata dai Verdogni, continuava a raccogliere sostenitori delle sinistre vie, trasformando ogni sua battaglia in un evento mediatico.

È possibile che le idee di Salis Casimia trovino una vera applicazione? Oppure resteranno solo un capitolo surreale nel Regno delle Dissonanze?

Lo vedremo nei prossimi capitoli?

 

Leggi capitolo 2:

https://www.ilmoderatore.it/lashleinia-e-le-sue-parole-vuote-il-caos-nel-regno-delle-dissonanze/

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