Rifiuti: la Sicilia fallirà l’obbiettivo 2025
Con l’inizio del 2025, l’Unione Europea introdurrà nuovi e ambiziosi obiettivi per la gestione dei rifiuti, che pongono una vera e propria sfida. Non si tratta più solo di raccogliere i rifiuti in modo differenziato, ma di riutilizzare e riciclare i materiali provenienti da quella raccolta, con l’obiettivo di arrivare al 55% di riutilizzo o riciclo entro la fine dell’anno.
Tuttavia, la Sicilia sembra essere molto lontana da questo traguardo. Sebbene a livello nazionale si arrivi a un riciclo o riutilizzo di poco più del 50%, l’isola registra performance molto più basse, con Palermo che figura tra le città con i valori più bassi in Italia. La provincia di Palermo, infatti, ha un tasso di raccolta differenziata del 36,7%, un dato deludente se si considera che altre zone, come la provincia di Catania, hanno visto un incremento significativo, salendo al 55,8%. Nonostante la crescita nella raccolta differenziata, la presenza di mega discariche e il possibile avvio di inceneritori alimentano un circolo vizioso che disincentiva comportamenti virtuosi tra i cittadini.
A preoccupare ulteriormente è la gestione dei rifiuti: Federconsumatori Sicilia denuncia la mancanza di impianti adeguati per il trattamento dei materiali differenziati, un ostacolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Inoltre, l’associazione ribadisce il suo no all’incenerimento dei rifiuti e sollecita una maggiore autonomia per gli ATO rifiuti, affinché possano collaborare più efficacemente con i cittadini e monitorare i risultati delle aziende coinvolte nel ciclo dei rifiuti.
Il costo del conferimento in discarica nell’isola, è molto più alto rispetto al resto d’Italia, con 380 euro a tonnellata nel 2023 (450 euro per l’estero), contro i 90-120 euro di altre regioni come il Piemonte, la Sardegna e la Toscana. A Trapani, i costi di raccolta, gestione e spazzamento strade ammontano a 301 euro pro capite, in calo rispetto al 2022. Un problema significativo della gestione dei rifiuti in Sicilia è la mancanza di trasparenza nella formazione della TARI nei singoli Comuni.
Federconsumatori Sicilia continuerà la sua battaglia contro il piano regionale di gestione dei rifiuti, partecipando attivamente alla Rete Sicilia Pulita, che si oppone alla creazione di inceneritori e mega discariche. Secondo l’associazione, la Sicilia non può continuare a rimanere indietro: se non verranno adottate misure concrete, il target del 55% di riciclo fissato dall’UE rischia di rimanere un obiettivo irraggiungibile per la regione.
A cura di Monica Pizzurro.
Allieva del corso di “Tecnico della comunicazione mediale”.
Avviso 7/2023 PR FSE+ SICILIA 2021 2027