Piano industriale 2025-2027 della SAS: le preoccupazioni del Cobas-Codir
D’Amico: “Priorità ai diritti dei lavoratori, non a spese societarie eccessive”
Piano industriale 2025-2027 della SAS: le critiche di Michele D’Amico
Il segretario regionale del Cobas-Codir esprime perplessità sulle scelte della Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia.
Palermo, 4 dicembre 2024
La Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (SAS) ha inviato alle Organizzazioni Sindacali la bozza del piano industriale per il triennio 2025-2027. A commentare il documento è Michele D’Amico, segretario regionale del Cobas-Codir, Settore Partecipate della Regione Siciliana, che ha espresso preoccupazioni e critiche in merito ai contenuti del piano.
“La Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (SAS) ha inviato alle Organizzazioni Sindacali la bozza del piano industriale societario 2025-2027. A leggerlo sembra un vero e proprio libro dei sogni”, dichiara D’Amico.
Il segretario del Cobas-Codir ha evidenziato alcuni punti critici del piano industriale, tra cui:
- Assunzioni aggiuntive: “Il libro dei sogni prevede, per citarne qualcuno: l’assunzione di altri 7 dirigenti, (noi stimiamo un costo di circa 1 milione di euro l’anno), a fronte delle 4 assunzioni stabilite dal Governo Regionale con apposita delibera di giunta di governo n. 79 dell’1 marzo c.a.; spontanea sorge la domanda su cosa possa essere cambiato nel giro di 9 mesi per quasi raddoppiare l’esigenza di ulteriori 3 nuove e aggiuntive assunzioni oltre quelle stabilite dall’attuale Governo della Regione Siciliana”.
- Innovazione tecnologica: previsto un investimento complessivo di oltre 2 milioni di euro tra tecnologie innovative e prestazioni di servizio annuali.
- Acquisto di una nuova sede societaria: “un immobile del valore di circa 4,5 milioni di euro, tramite leasing immobiliare, con un maxi canone iniziale di 2 milioni di euro e un canone annuo di 200.000 euro”.
- Aumento del capitale sociale: previsto un incremento a 1,5 milioni di euro rispetto all’attuale capitale di 255.585 euro.
D’Amico ha anche espresso preoccupazione per l’impatto del piano sui lavoratori: “A pagarne le spese è la stragrande maggioranza di lavoratori e lavoratrici societari che non vedranno aumentare, nel triennio di riferimento del piano industriale, il potere d’acquisto dei loro salari, (al netto degli aumenti contrattuali), tantomeno, per i numerosissimi lavoratori e lavoratrici part time, (taluni con prestazioni settimanali a 18 ore e 30 minuti, altri a 20 ore e altri ancora a 26 ore), che, anche loro resteranno al palo e non avranno alcun aumento di numero di ore settimanali”.
Secondo il segretario del Cobas-Codir, sarebbe necessario rivedere le priorità della governance societaria: “Il primo obiettivo strategico della governance della Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (SAS) dovrebbe essere quello di garantire a tutti i lavoratori e lavoratrici societari, che adesso guadagnano meno di 800 euro al mese e a tutto il personale part time, un salario dignitoso per fare arrivare loro alla fine del mese e, prodigarsi affinché costoro possano ottenere un salario almeno pari a quello di un lavoratore e di una lavoratrice full time”.
D’Amico ha inoltre sottolineato l’importanza di applicare tutte le disposizioni contrattuali previste: “Il secondo obiettivo strategico della governance societaria dovrebbe essere quella di trovare le risorse per applicare, il nascente istituto contrattuale dei differenziali stipendiali mantenendo il fondo del salario accessorio almeno pari in termini individuali alla stessa stregua del personale regionale, con il quale il personale societario lavora a strettissimo contatto, oltre all’applicazione di tutti gli istituti contrattuali previsti nel CCRL 2019-2021”.
Le osservazioni di Michele D’Amico aprono un dibattito sul piano industriale della SAS, con una richiesta di maggiore attenzione ai diritti e alle necessità dei lavoratori.