Palermo si candida a sede dell’Autorità Europea Antiriciclaggio.
La consigliera Milena Gentile invita Sindaco e la Giunta ad avanzare la proposta al Governo nazionale.
Il riciclaggio di denaro è un processo attraverso il quale si possono nascondere le origini e la proprietà dei profitti derivati da attività criminali. In effetti, il denaro viene “pulito” o “riciclato” con mezzi legittimi e, di conseguenza, i proventi perdono la loro identità criminale e sembrano provenire da una fonte legittima.
Gli adempimenti per contrastare le azioni illecite di riciclaggio prevedono che i professionisti destinatari della normativa anti riciclaggio devono effettuare l’adeguata verifica del cliente e del titolare effettivo con riferimento ai rapporti e alle operazioni inerenti allo svolgimento dell’attività professionale. Questo obbligo è previsto in occasione sia dell’instaurazione di un rapporto continuativo o del conferimento dell’incarico per l’esecuzione di una prestazione professionale, sia dell’esecuzione di un’operazione occasionale, disposta dal cliente, che comporti la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento di importo pari o superiore a 15.000 euro.
Sull’argomento la consigliera Milena Gentile presenterà alla prima occasione utile al voto del Consiglio comunale di Palermo un atto di indirizzo politico con il quale invita Sindaco e la Giunta ad avanzare la proposta al Governo nazionale, che sia Palermo la città italiana candidata a sede dell’Autorità Europea Antiriciclaggio. A tal proposito, lancia un appello al Centro Studi Pio La Torre, la Fondazione Rita e Paolo Borsellino, la Fondazione Giovanni Falcone e tutte le associazioni che fanno della lotta alle mafie, a sostenere questa proposta.
Questa iniziativa della Gentile, nasce in seno ai circoli territoriali del PD, in modo particolare tra gli attivisti del Circolo Pd Centro Storico.
“Palermo, con il suo impegno forte per la legalità, nella lotta alla criminalità e al riciclaggio di denaro sporco, è la candidata naturale ad essere la sede dell’Autorità europea per l’antiriciclaggio. – dichiara Tiziana Calabrese, Segretaria del Circolo PD della I Circoscrizione – In nome di tutti gli eroi siciliani che a Palermo hanno sacrificato la propria vita nella lotta ai capitali mafiosi e nell’inseguire il danaro per stanare i clan che riciclano dappertutto, in Italia e all’ estero. La Sicilia merita un risarcimento, se non altro per i parenti delle vittime stesse. La storia delle banche in Sicilia, per chi la conosce un poco, racconta della predazione che il popolo siciliano ha subito dalla gestione della finanza pubblica e privata. A Palermo l’iniziativa, oltre che per motivazioni di prestigio, di attrazione di talenti, investimenti, competenze e di benefici in termini di posti di lavoro, si arricchisce anche di un altissimo valore simbolico”.
“È giunta l’ora che Palermo ricopra il ruolo internazionale che merita.- dichiara Milena Gentile, consigliera comunale del Partito Democratico di Palermo – Sopra ogni altra città italiana, ha la valenza simbolica, la storia e le competenze per reclamare il diritto di essere riconosciuta Capitale del Antiriciclaggio e contribuisca ad avvicinare le istituzioni europee al Mediterraneo. Soprattutto rispetto alla scelta della sede di un’Autority che eredita metodo e legislazione derivati dall’esperienza di un grande palermitano, Giovanni Falcone. Grazie alla sua capacità visionaria, il mondo ha compreso come solo unacooperazione internazionale avrebbe potuto infliggere pesanti sconfitte alle mafie. Non a caso Palermo è stata prescelta come sede simbolica per la firma della Convenzione ONU, cosiddetta di Palermo, contro la criminalità organizzata transnazionale e a ottobre 2020 l’Untoc (United Nations Convention against Transnational Organized Crime) ha approvato la «Risoluzione Falcone» presentata dall’Italia, che potenzia con strumenti innovativi il contrasto alla dimensione economica della criminalità. Non possiamo dimenticare che la nostra città ha dato i natali a Pio La Torre, caduto per mano mafiosa per essere stato promotore, con indomita determinazione, della legge più invisa alla mafia, la Rognoni-La Torre, che introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato di associazione di tipo mafioso (art. 416bis) e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili ai capitali illeciti. Se oggi possiamo dire che l’Italia ha la legislazione antimafia più progredita al mondo, lo dobbiamo a quella proposta di legge, alla cui formulazione tecnica collaborarono anche due giovani magistrati della Procura di Palermo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Inoltre, – continua Gentile – non si può ignorare il rilancio economico che avrebbe la Sicilia dall’essere prescelta come sede di un’autorità Internazionale. Auspico che il Governo nazionale dia un segnale chiaro rispetto alla necessità di riequilibrare la distribuzione tra Nord e Sud dei centri di eccellenza e delle sedi di Istituzioni prestigiose, specie di rilevanza europea, in quanto premessa necessaria e imprescindibile per il rilancio anche delle città del Sud come hub internazionali”.