Palermo non va, non va proprio, questo è il sentimento più diffuso dei palermitani.
Palermo non va, non va proprio, questo è il sentimento più diffuso dei palermitani.
La politica deve tornare a essere “cosa seria”. La credibilità dell’istituzioni è davvero a rischio.
Lo si avverte entrando al bar, come stamattina, nell’intento di iniziare la giornata con un buon caffè, sentire “vuciazziare” su ciò che è accaduto, gli ultimi eventi in particola modo, le storture di certa gente che per propri gravi e illegali interessi distruggono il progetto di altri. Si scatena una rabbia, di cui noi palermitani, siamo eccellenti, contro tutti i partiti sia di destra che di sinistra. “Non si salva nessuno” per citare una delle tante frasi al bar. Ma quella più diffusa è “andassero a fare c…. tutti, sono uno peggiore dell’altro”.
Ecco che ti arriva come una sassata in faccia quella percezione di sfiducia e di perdita di credibilità della politica e delle Istituzioni. Il rischio di alimentare la NON voglia di votare prende sempre più quota. Non è una sensazione, ma certezza acclarata.
Mai come adesso si è visto sputare tanto veleno in una competizione elettorale. Siamo ai limiti dell’indecenza
La sinistra, che fa la sua parte, si indigna e attacca il nemico politico nel nome dell’antimafia e nel ritorno di taluni politici piuttosto che di altri. Lo fanno battendosi il petto, tuttavia dimenticano il passato abbastanza recente quando il PD governava con Crocetta, Lumia, Montante, D’Alia e Co. Per poi rilanciare ancora la stessa squadra di centro sinistra che perse con Musumeci, formata da Micari, Orlando, Crocetta, PD e CO. In quelle occasioni il nutrito gruppo, quasi di sinistra, mai s’indigno e nessuno si scandalizzava di quell’antimafia, che certamente così come dicono le carte giudiziarie, era ben altro. Era il Governo Crocetta/Montante/Lumia. E’ giusto e onesto ricordare.
Ma la città, come dicono in tanti, va sempre più a picco, crolla Palermo con tutto quello che ci sta dentro.
La politica deve tornare a essere missione e amore. Diciamo tutti di essere innamorati di Palermo, ma tutti quanti la trattiamo male, anzi ci sputiamo sopra.
C’è in atto, per chi non se ne fosse accorto, una guerra sociale che non è tanto sommersa. Anzi è evidentissima.
I palermitani, che santi non sono, vivono turbati e in guerra con il Sindaco uscente. Lo dimostra, una tra tutte, per esempio, l’abbondono dei rifiuti “runnegghiè” fatto a sfregio contro l’amministrazione palermitana. Sembrerebbe un banale esempio, ma se i politici vivessero più il territorio, si accorgerebbero di quanto malessere sociale c’è.
Quello che è successo, ieri, a Forza Italia, con l’arresto di Pietro Polizzi, è molto grave, Certo che lo è.
La “botta” l’hanno sentita anche i più fedeli degli azzurri e ne risente tutta la coalizione di centro destra che a tre giorni dal voto sono stati “massacrati dalla gravissima vicenda.
Un rimprovero, per stare morbidi, va fatto a chi decide e seleziona candidati senza davvero approfondire nel merito della vita di chi si vuole avvicinare alla cosa pubblica.
La voglia di competizione e di vincere non deve trasformarsi a un “a cu pigghiu pigghiu” basta chi porta voti.
Questo non è tollerabile perchè c’è in gioco PALERMO, il suo futuro.
Occorre pensare seriamente a una scuola non partitica che prepari e formi giovani e meno giovani a diventare amministratori pubblici nel rispetto della missione che ha l’amministratore e contro ogni illegalità.
Purtroppo la storia c’insegna che chi arriva a “destinazione” e raggiunge l’obiettivo becca anche il virus del “potere” e del “denaro” che andrà a sopprimere quella auspicata “missione” chiamata politica.
Bene e allora cosa fare?
Intanto è importante andare a votare sia per la scelta della nuova Governance di Palermo che per i referendum su giustizia.
Nessuno dovrà decidere per Voi.
Siamo tutti responsabili del futuro di Palermo che, tra tanti problemi, se ne aggiunto un altro: il funzionamento del Sito del Comune di Palermo che è in tilt.
A tal proposito e a scanso di equivoci ricordiamo che lo stesso era già in crash dal 31 maggio. Ultimo giorno di pagamento della TARI. La nostra redazione lo segnalava e pertanto nessuno potrà chiedere interessi per ritardato pagamento.