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Palermo mia…E se fosse possibile?

Un sogno possibile rivolto a chi deciderà di guidare la quinta città d'Italia. (di Ciro Di Vuolo)

Palermo

Sono andato via da Palermo oltre 5 Anni fa, era Marzo del 2022 quando a causa della Pandemia , a fatica sconfitta, sono stato costretto ad andare a lavorare in un altra città alla veneranda età di 55 anni.

Una decisione sofferta che non avrei mai pensato di dover prendere e per la quale ho deciso di ritornare solo e quando mi fosse passato quel disagio psicologico causato dalla partenza “forzata”.

Atterrato all’aeroporto Falcone e Borsellino, nonostante avessi saputo che fosse ormai collegato alla città tramite la nuova Metropolitana leggera, decido di prendere un taxi desideroso di rivedere tutta la costa che da Porto Rais arriva a Sferracavallo, passando da Capaci dove ancora mi vengono i brividi guardando il casotto su cui c’è scritto “NO MAFIA”.

Entrando in città, con stupore noto subito un ‘enorme tabellone pubblicitario elettronico (posizionato all’interno di uno spazio a verde molto ben curato) che oltre ad alternare le immagini delle principali attrattive turistiche e culturali della Città,  proietta un messaggio di Benvenuto in bel 5 lingue.

Il tassista, percependo il mio stupore, mi informa che identico tabellone elettronico era collocato anche all’ingresso opposto in città provenienza Catania/Messina, aggiungendo che la città mi avrebbe ulteriormente stupito ed emozionato perché tante erano le novità.

Incuriosito chiedo al tassista di farmi fare un giro più lungo, prendendo il cavalcavia di via Belgio, proseguendo direzione Stadio, mi accorgo immediatamente di un manto stradale perfetto senza neanche una buca, i marciapiedi tutti ripristinati e soprattutto aiuole in ogni dove ben curate e colorate.

 Il tassista, percependo nuovamente quanto fossi piacevolmente sorpreso, con un tono fiero di chi ha ritrovato l’orgoglio per la propria città, mi dice che in tutta la città erano stati finalmente ripristinati marciapiedi, aiuole e strade e soprattutto mi anticipa che non avrei più trovato cumuli di immondizia e strade sporche di carte e cartacce.

Arrivati davanti allo stadio che, nel frattempo aveva ritrovato la gloria di un tempo grazie alla risalita in A della squadra rosanero, il tassista mi porta verso il Teatro Verdura per farmi vedere cosa era diventato lo spazio di terreno una volta adibito a campo Rom; un piccolo centro sportivo con campi di calcio, calcetto e paddle, ma soprattutto un parcheggio a servizio degli avventori del calcio, quando giocava il Palermo e soprattutto di quelli del Teatro per le innumerevoli manifestazioni artistico-culturali.

 Inoltrandoci dentro il Parco della Favorita, noto immediatamente che, senza grandi stravolgimenti e con il massimo rispetto dell’ambiente, erano stati recuperati altri spazi, un tempo abbandonati, come quello dei campi di calcio del Malvagno, riconvertito a spazio per concerti e fiere, quello sovrastante piazzale dei matrimoni anch’esso riconvertito a parco giochi per bambini ed area attrezzata per attività sportiva con annessa una arena con 200 posti a sedere.

All’interno del Parco era ben visibile una maggiore cura del verde e una pista ciclabile degna di questo nome. Dopo un giro di un’ora piacevole e pieno di emozione, chiedo al tassista di portarmi a casa in corso Vittorio Emanuele passando dal porto; anche lungo questo tragitto mi imbatto in due altre belle novità, la Fiera del Mediterraneo riqualificata con un grande Centro Congressi con annesso parcheggio sotterraneo.

Arrivo a casa , saluto il tassista ringraziandolo, apro il portone, entro in ascensore , apro la porta di casa e vado subito ad aprire le imposte della finestra che si affaccia su Piazza Marina….. che meraviglia…. Quanta gente, quanti turisti, …..si,  è arrivato il momento di ritornare nella mia città…….rinata.

Questo racconto futuristico e rivolto a Voi candidati a Sindaco della quinta città d’Italia, qualunque sarà il Vostro colore politico, Vi basterà fare queste “quattro cose” per garantirvi la riconoscenza a vita dei Vostri concittadini e quella di chi, costretto ad andare via da Palermo, vorrà ritornarci fiero per lo splendore ritrovato e soprattutto per la ritrovata vivibilità. Pensate che possiate farcela? Io penso di si, non è così difficile, l’importante che proviate veramente amore per la Vostra/Nostra Città.

Ciro Di Vuolo

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