Palermo, inaugurata la nuova passeggiata da Sant’Erasmo al Foro Italico
PALERMO – Ieri pomeriggio è stata inaugurata la passeggiata che, partendo da Sant’Erasmo, giunge fino al Foro Italico. Un percorso rinnovato, frutto di un intervento di ripavimentazione e riconfigurazione, che ha visto nascere un belvedere affacciato sul mare e una lunga seduta, dove cittadini e turisti potranno sostare, ammirando il panorama marino. La “villa a mare” è stata oggetto di un’importante opera di pulizia e illuminazione, gli alberi potati con cura, rendendo finalmente visibile il mare dalla strada. Non mancano due piccole aree attrezzate, dedicate ai bambini e al fitness, a conferma della volontà di creare uno spazio fruibile da tutti.
Alla cerimonia erano presenti figure di spicco della politica e dell’amministrazione locale: Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, e l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta. Monti, nel suo intervento, ha dichiarato con orgoglio: “Oggi restituiamo un’altra porzione di mare alla città, al termine di un intervento che permette di passeggiare guardando il mare e di raggiungere la Cala e il Palermo Marina Yachting, attraversando posti riqualificati, illuminati e non più abbandonati e insicuri. Un luogo di svago, incontro, attività ricreative, sportive a disposizione di tutti, un’opera di valorizzazione che ci inorgoglisce e, al tempo stesso, ci impegna a continuare il nostro ambizioso percorso che culminerà nel completamento del progetto di interfaccia. Questo ‘prolungamento’ della passeggiata di Sant’Erasmo, rappresenta ancora una volta l’idea di sviluppo portuale che l’AdSP porta avanti, facendo coesistere sviluppo dei traffici portuali e sostenibilità ambientale e sociale”.
L’evento, segnato da parole di speranza e di visione futura, ha sancito un passo avanti significativo nel processo di rigenerazione urbana di Palermo, restituendo alla città un angolo di mare e di bellezza, simbolo di una rinnovata sinergia tra progresso e sostenibilità.
La soddisfazione per un lavoro terminato, soprattutto quando si tratta di restituire alla città una porzione del suo mare, lascia subito il posto all’ambizione di nuovi obiettivi. È in questo spirito che si colloca la recente firma di un accordo operativo tra l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale e il Comune di Palermo, atto che discende dall’accordo quadro siglato l’11 novembre 2022. Tale intesa non è semplicemente un documento burocratico, ma una visione strategica per il futuro della città.
L’accordo individua gli ambiti di intervento di comune interesse, delineando con precisione le opere che trasformeranno significativamente l’aspetto e le funzionalità di spazi cruciali. Questi luoghi, ricchi di potenzialità funzionali, sociali e produttive, saranno il perno attorno al quale ruoterà lo sviluppo sia del porto che delle attività cittadine. Si tratta di una rigenerazione urbana che va oltre il mero abbellimento estetico: è un progetto di ampio respiro, che mira a migliorare le connessioni di interfaccia tra città e porto, armonizzando gli strumenti urbanistici dei due enti coinvolti.
Le opere previste non solo valorizzeranno l’area portuale, ma integreranno armoniosamente le funzioni portuali con quelle urbane, creando nuovi spazi di socialità, commercio e attività produttive. Questo approccio congiunto è la chiave per una rigenerazione urbana che sia davvero sostenibile e inclusiva, capace di rispondere alle esigenze di una città in continuo mutamento e alle sfide di un porto sempre più strategico.
In definitiva, questo accordo rappresenta una tappa fondamentale di un percorso ambizioso, che guarda al futuro con lungimiranza. La sinergia tra l’Autorità portuale e il Comune di Palermo non solo ridisegnerà il waterfront cittadino, ma saprà anche creare un nuovo equilibrio tra sviluppo economico e qualità della vita, offrendo alla città e ai suoi abitanti uno spazio rigenerato e vivibile, specchio di una Palermo che guarda al domani senza dimenticare le sue radici.