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Nell’Operazione eVA i paracadutisti della Folgore cedono il comando in Ungheria ai reparti della Brigata “Aosta”

Nei giorni scorsi, i paracadutistidella Brigata “Folgore”, al comando del Contingente italiano schierato in Ungheria da 6 mesi, nell’ambito della missione NATO “eVA-enhanced Vigilance Activity”, con lead del 183° reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia, hanno ricevuto il cambio dal personale della Brigata “Aosta”. Alla presenza del Capo di Stato Maggiore del Comando Operativo di Vertice Interforze, Ammiraglio di Divisione Valter Zappellini si è tenuta la formale cerimonia del TOA (Transfer of Authority) tra i due contingenti dell’Esercito Italiano. Alla cerimonia, hanno presenziato il Console Onorario Italiano in Ungheria Roberto Sarcià, il Comandante del 183° reggimento paracadutisti “Nembo” Colonnello Alessandro Vivarelli, il Comandante del Combined Joint Operation Center, BrigadierGenerale Balázs Szloszjár, il Comandante della 1^ Brigata meccanizzata dell’Esercito ungherese, Colonnello István Tóthnonché, oltre a numerose autorità civili e militari locali, i Comandanti dei Contingenti alleati parte del NATO eVA-Battle Group a guida ungherese. Le massime autorità militari ungheresi presenti hanno insignito il Tenente Colonnello Salvatore Sotgiu, Comandante cedente, e il Tenente Colonnello Andrea Checcucci, Chief of Staff dell’“eVA” Battlegroup, della medaglia ungherese “Honours for the Partnership”. Con la cerimonia di rito tra il Tenente Colonnello Salvatore Sotgiu, cedente, e il Tenente Colonnello Renato Bonfiglio, subentrante, il personale della Brigata Paracadutisti “Folgore” lascia la guida della componente nazionale inserita in uno degli otto gruppi tattici che si estendono lungo tutto il fianco orientale della NATO, dal Mar Baltico a nord al Mar Nero a sud, per rafforzare la postura di deterrenza nei confronti di potenziali minacce a difesa degli spazi euro-atlantici.

Schieramento foto Esercito Italiano

L’Ammiraglio Zappellini ha voluto sottolineare l’importante impegno profuso dagli uomini e donne della Brigata “Folgore” in questi mesi, evidenziando la loro peculiare capacità di impiego: “Fin dall’inizio i paracadutisti della “Folgore” hanno dimostrato di saper operare in un contesto multinazionale e i riscontri che il Comando Operativo di Vertice Interforze ha avuto in questi mesi sono stati tutti positivi, confermando la loro professionalità ormai nota e riconosciuta ovunque.” Rilevanti i risultati ottenuti dai paracadutisti della Brigata “Folgore” nel corso dei mesi che hanno caratterizzato il proprio mandato, iniziato il 9 agosto scorso. Sono quasi 200 le attività addestrative ed esercitative condotte anche a fuoco reale, ognuna delle quali in costante cooperazione e sinergia con i Contingenti ungherese, statunitense, croato e turco presenti in Camp Croft. Tra le attività più importanti svolte nel corso del mandato va citata l’esercitazione di Battlegroup Adaptive Hussars, che ha visto schierati, oltre all’aliquota operativa nazionale, circa 500 uomini e donne in uniforme provenienti dalle Forze armate ungheresi, croate e turche a difesa di tutto il territorio nazionale al di fuori della “comfort zone”. In tale contesto, per la prima volta nelle esercitazioni internazionali di Battlegroup, i paracadutisti della “Folgore” hanno condotto un aviolancio tattico. Notevole è stato lo sforzo logistico sostenuto dal IT-NSE (Italian National Support Element), la componente dedita al supporto logistico, il cui personale è stato protagonista nella realizzazione e nelle manutenzioni delle strutture campali necessarie alla vita quotidiana degli uomini e delle donne del Contingente, oltre alle manutenzioni degli oltre 100 veicoli da combattimento di differenti tipologie.

Fabio Gigante

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