Museo di Cerda Vincenzo Florio un riconoscimento speciale
Insignito dalla Commissione Storica e Musei ASI
Il Museo di Cerda Vincenzo Florio insignito dalla Commissione Storica e Musei ASI di uno speciale riconoscimento.
Antonino Catanzaro è il deus ex machina, nonché curatore del museo Vincenzo Florio di Cerda, ospitato in un vecchio garage che era il quartier generale della Squadra Corse Alfa Romeo. Grazie alla sua passione oggi è divenuto un realtà conosciuta dagli appassionati di tutto il mondo.
Il museo pur nei piccoli spazi espone una significativa raccolta di foto, in prevalenza in bianconero, oltre a rari cimeli quali : trofei, libri, depliant, tute di celebri piloti, tra le quali quella di Nino Vaccarella, il Preside Volante da poco scomparso, cataloghi, registri e oggettistica legata alla corsa più antica al mondo, la Targa Florio.
Fra i molti oggetti esposti spicca la Targa del 1926, l’unica ad essere stata consegnata da Vincenzo Florio ad una casa costruttrice, la Bugatti, che proprio quell’anno portò a casa un risultato eccezionale: primo, secondo e terzo posto.
Ed è proprio la Bugatti 35 del 1926 che ha preso vita grazie alla realizzazione di un modello artigianale ad opera di Calogero Sperandeo sotto l’egida di Antonio Catanzaro, che ha portato al meritevole riconoscimento da parte della Commissione Storica e Musei dell’ Automobilclub Storico Italiano (ASI), la cui cerimonia di consegna si è svolta sabato 6 Novembre alla presenza di appassionati ed illustri personaggi del motorismo storico. Presenti il Vice Presidente ASI,Verzera, il Componente della Commissione Storica e Musei ASI, Valenza ed il Vice Presidente della Commissione Manifestazioni ASI, Auccello, nonchè diversi Presidenti di club ASI siciliani.
Museo di Cerda Vincenzo Florio insignito dalla Commissione Storica e Musei ASI
Un progetto fortemente voluto, una testimonianza importante. Questa opera d’arte, unica nel suo genere, in quanto gli altri esemplari non presenti in Italia sono in bronzo, è un omaggio autentico alla Targa Florio e alla Bugatti 35 di Bartolomeo, detto Meo, Costantini, vincitore nel 1926 per il secondo anno consecutivo della XVII Targa Florio, trofeo che la Bugatti conquistò per 5 anni.
L’opera della Bugatti 35 è stata realizzata in ferro con materiali di riciclo per celebrare e commemorare l’auto da corsa più iconica degli anni 20. Il progetto è iniziato il 6 giugno del 2021, tutto è rigorosamente artigianale. Un’ opera d’arte che ha impegnato molto Sperandeo, in quanto realizzata nel giro di pochi mesi; un meritato riconoscimento da parte dell’ASI, sempre sensibile a progetti nati da una passione autentica per il motorismo storico.
Caterina Guercio