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Mons. Lorefice: duro richiamo alle Istituzioni e condanna dei trafficanti di droga durante il Festino di Santa Rosalia

L'Arcivescovo di Palermo denuncia l'indifferenza delle istituzioni e invita la comunità a proteggere i giovani dalle droghe e dalla criminalità

Festino di Santa Rosalia, Mons. Lorefice: duro appello alle Istituzioni e monito contro i venditori di morte

L’Arcivescovo di Palermo esorta le istituzioni e la comunità a un’azione decisa per combattere la diffusione delle droghe tra i giovani

Palermo, 14 luglio 2024 – In occasione del tradizionale Festino di Santa Rosalia, Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, ha tenuto un acceso discorso contro la diffusione delle droghe e a favore dei giovani, richiamando le istituzioni regionali e locali ad un’azione decisa per contrastare il fenomeno delle dipendenze.

Mons. Lorefice ha descritto con toni duri la triste realtà che colpisce molti giovani palermitani, sottolineando come il consumo di sostanze stupefacenti, tra cui crack, eroina e altre droghe moderne, stia diventando una pratica ordinaria. “Colpiti i nostri giovani e anche meno giovani sempre più isolati o depressi”, ha detto l’arcivescovo, “si abbassa anche l’età dei consumatori di droga. La prima dose si consuma anche a dieci anni”.

Il prelato ha dipinto un quadro desolante delle strade di Palermo, dove bambini e giovani possono essere visti “distesi sui marciapiedi con lo sguardo perso”, e ragazze costrette a prostituirsi per pagarsi una dose. “Non sono figli di altri”, ha sottolineato, “sono i nostri figli e siamo responsabili”.

Mons. Lorefice ha criticato aspramente la società degli adulti, genitori ed educatori, per aver fallito nel loro ruolo formativo e per aver permesso che il consumo e il profitto diventassero valori dominanti. Ha esortato la comunità a riscoprire i valori essenziali dell’amore, della cura, del rispetto reciproco, della pace e della vera libertà, lontana da qualsiasi forma di schiavitù e condizionamento sociale o ideologico.

Festino di Santa Rosalia

 

Particolarmente duro è stato il monito contro la mafia, accusata di cercare nuove risorse attraverso il traffico di stupefacenti. Mons. Lorefice ha invocato una “conversione” e un riscatto dalla mafia, invitando tutti a impegnarsi nel nome di Santa Rosalia per una Palermo libera dal crimine e dalla violenza.

Rivolgendosi ai docenti e agli animatori delle comunità cristiane, l’arcivescovo ha chiesto di rimanere vicini ai giovani, facendosi carico delle loro paure e delle incertezze causate dagli adulti. Ha criticato una cultura basata sul consumo sfrenato e sul profitto indiscriminato, e ha invitato a creare una nuova sensibilità di impegno civile e sociale.

Arcivescovo di Palermo, ha pronunciato un acceso discorso dal carro della Santuzza. Mons. Lorefice ha puntato il dito contro i venditori di morte, richiamando con forza tutte le istituzioni a prestare maggiore attenzione al tema delle droghe e alla protezione dei giovani.

Mons. Lorefice ha infine lanciato un appello alle istituzioni: “Ai politici della regione, al presidente dell’Assemblea Regionale Galvagno, al Presidente della Regione Schifani, al sindaco di Palermo, agli assessorati competenti dell’istruzione, sanità e famiglia, e alla commissione bilancio”, ha detto, “chiediamo con forza e determinazione di approvare il disegno di legge nato dalla strada, per la prevenzione e il trattamento delle dipendenze”.

Ricordando che tale disegno di legge era stato consegnato un anno fa e che da allora nulla è cambiato, l’arcivescovo ha concluso: “Liberiamo insieme Palermo e le nostre città dalle loro catene. Siamo chiamati a dare un segno concreto della presenza di Santa Rosalia tra noi”.

L’appello di Mons. Corrado Lorefice risuona come un invito a tutta la comunità palermitana a unirsi per costruire un futuro migliore, libero dalle dipendenze e dalle ingiustizie sociali.

Ma se da un lato l’arcivescovo tuonava contro il silenzio di tutti, al Foro Italico la Palermo popolare festeggiava a colpi di “babbaluci” e “muluni” agghiacciati.

Sì, perché è risaputo, per una buona e sostanziale parte della comunità, il Festino è quello del cibo, della tradizione e della strada. Quella porzione della città, il 14 luglio, perde il controllo di se stessa: tutti diventano street food vendor, ovvero venditori di bibite e cibo vario. Per la ricorrenza salta ogni tipo di regola: niente scontrini e fisco vario, niente sicurezza alimentare, niente suolo pubblico, niente licenze e cose di questo tipo, roba per dilettanti del consumo. Le fornacelle a cielo aperto, anche se pericolose vista la mole di presenza di pubblico, sono ammesse o si fa finta di non vederle. Le stigghiole il 14 non possono mancare.

Ma se da un lato l'arcivescovo tuonava contro il silenzio di tutti, al Foro Italico la Palermo popolare festeggiava a colpi di "babbaluci" e "muluni" agghiacciati.

Per non parlare degli escamotage per portare commercio nella nottata della Santuzza: i banconi frigo volano sulle lambrette come gli angeli della Santa sul carro del trionfo, i tavolini e le sedioline sbucano dal terreno e dai marciapiedi come funghi dopo una sana pioggia. Ma che importa? Non ti godi un piatto di frutta agghiacciata? Un coppo di calia e simenza? Che Festino sarebbe senza tutto ciò? Quindi, muti tutti e basta.

Palermo accetta tutto questo da 400 anni… figurarsi se si andava a compromettere tutto questo proprio in una data così importante. A Palermo, però, di questo Festino non rimarrà nulla, se non un ricordo come un altro e i carri che troveranno spazio da qualche parte della città. E comunque la nostra Santuzza lo sa: e ci chiede di avere pazienza.

Ma se da un lato l'arcivescovo tuonava contro il silenzio di tutti, al Foro Italico la Palermo popolare festeggiava a colpi di "babbaluci" e "muluni" agghiacciati.

Sì, perché, in fondo, cosa c’è di più palermitano di una festa che mescola il sacro e il profano, la devozione e il caos? Ma forse, un giorno, la città troverà un equilibrio, e la Santuzza continuerà a vegliare pazientemente sui suoi figli. Almeno questo c’è nella decantata “speranza” di questa edizione

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