Miccichè elude i giornalisti dopo l’audizione in Procura. Una sua libera scelta!
L'ex presidente: “C’è chi cerca quotidianamente una verità diversa da quella reale”
Miccichè elude i giornalisti dopo l’audizione in Procura. Una sua libera scelta!
L’ex presidente: “C’è chi cerca quotidianamente una verità diversa da quella reale”
L’ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), Gianfranco Miccichè, è un testimone nell’ambito di un’inchiesta sulla cocaina ceduta dallo chef Mario Di Ferro. Dopo un interrogatorio di circa tre ore presso la Procura di Palermo, Miccichè è stato visto fuggire – così riportano alcune testate – attraverso i corridoi sotterranei del Palazzo di Giustizia al fine di evitare le domande dei giornalisti.
Nonostante la sua fuga dai cronisti di “Repubblica”, – così scrive il giornale – è importante sottolineare che Miccichè è stato convocato come testimone e non risulta essere indagato dalle autorità competenti. Il sostituto procuratore Giovanni Antoci ha cercato di ottenere informazioni da Miccichè riguardo all’acquisto di droga da Mario Di Ferro, amico dell’ex presidente dell’ARS e attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di spaccio di stupefacenti.
Gianfranco Miccichè, noto per aver costruito la sua carriera politica sull’immagine e la ribalta mediatica, ha deciso liberamente e democraticamente di NON incrociarsi con i giornalisti dopo l’audizione in Procura.
Una sua libera scelta.
Durante le indagini, Miccichè è stato sorpreso mentre si recava nell’abitazione privata di Di Ferro e nel ristorante a bordo di un’auto blu con lampeggianti. Questi dettagli hanno sollevato polemiche e sono stati riportati dai giornali, creando una certa attenzione intorno al caso.
Oggi, sarà la volta di Mario Di Ferro di presentarsi in Procura per fornire la sua versione dei fatti durante l’interrogatorio di garanzia. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido, i quali stanno cercando di fare luce sulla vicenda.
In risposta alle polemiche sollevate dai giornali riguardo alla fuga di Miccichè dai corridoi del tribunale, l’ex presidente dell’ARS ha rilasciato una nota in cui afferma di non essere mai scappato né nascosto. Ha spiegato che, dopo un incontro cordiale con il procuratore Antoci, quest’ultimo gli ha offerto gentilmente un’uscita alternativa dal tribunale per evitare gli incontri con la stampa.
Miccichè ha espresso il suo disappunto per l’utilizzo improprio e sensazionalistico delle informazioni da parte dei media.
L’inchiesta in corso continua a tenere banco e la testimonianza di Mario Di Ferro potrebbe fornire nuovi dettagli sulla vicenda. Sarà compito delle autorità competenti fare chiarezza sulla presunta cessione di cocaina e sul coinvolgimento di Miccichè e Di Ferro in questo caso.
Nella sua dichiarazione, Miccichè ha sottolineato di non essere coinvolto direttamente nell’acquisto o nell’uso di cocaina. Ha ammesso di conoscere e frequentare Di Ferro da anni, ma ha negato di aver mai visto droga durante le occasioni in cui si sono incontrati. Tuttavia, il suo rapporto con lo chef è stato messo in evidenza durante le indagini, quando è stato sorpreso a recarsi nella sua abitazione privata e nel suo ristorante a bordo di un’auto blu con lampeggianti.
È importante ricordare e sottolineare che Miccichè non è indagato nell’ambito di questa inchiesta, ma è stato convocato come testimone per fornire informazioni sul coinvolgimento di Di Ferro nella presunta attività di spaccio di cocaina. La sua testimonianza potrebbe essere utile per comprendere meglio la dinamica di questa vicenda e stabilire eventuali legami tra Di Ferro e altre persone coinvolte.
Miccichè ascoltato in Procura
L’interesse dei media attorno a questa vicenda è comprensibile, considerando il coinvolgimento di una figura politica di spicco come Gianfranco Miccichè e le accuse rivolte a uno chef noto come il “pusher dei vip”. Tuttavia, è fondamentale che l’attenzione dei giornalisti si concentri sulla ricerca della verità e sulla presentazione dei fatti in modo obiettivo, evitando di cadere nel sensazionalismo o nella creazione di gossip.
Le indagini proseguiranno e spetterà alle autorità giudiziarie valutare le prove raccolte e prendere le decisioni necessarie. Sarà importante seguire gli sviluppi dell’inchiesta per avere una comprensione più chiara della situazione e delle eventuali responsabilità che emergeranno da essa.