“Mi riscatto per Palermo”: 50 detenuti del carcere Ucciardone in attività di decoro urbano della città.
Ieri, presso la Sala Onu del Teatro Massimo, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il capo del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) Carlo Renoldi, delegato dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio ed il direttore generale dell’Ufficio detenuti e del trattamento del Ministero della Giustizia, Gianfranco De Gesu, hanno firmato il Protocollo “Mi riscatto per Palermo”, il programma di pubblica utilità per il Comune di Palermo. L’accordo quadro prevede l’impiego di 50 detenuti del carcere Ucciardone in attività di decoro urbano della città. “Ringrazio il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo del Dap Carlo Renoldi perché con la firma del Protocollo Palermo diventa capofila di un’iniziativa che ha una doppia valenza. Da un lato l’impiego dei detenuti porterà a concrete attività di decoro in città che non siano semplicemente delle operazioni spot. Ma l’altro aspetto che deve essere messo in luce – ha spiegato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – è lo scopo sociale del programma di pubblica utilità. L’obiettivo più importante, ma anche il più difficile da perseguire, per i detenuti è quello di essere reinseriti nella società, una volta usciti dal carcere. Un progetto come questo può, senza dubbio, agevolare al raggiungimento di questo scopo. La comunità non può dimenticarsi dei detenuti, non possiamo ignorare il dramma dell’aumento dei suicidi nelle carceri e, per questa ragione, un progetto come questo, senza dubbio, assume ancora più significato”.“Esprimo apprezzamento per il protocollo di intesa “Mi riscatto per Palermo”, – ha rilasciato il consigliere comunale e presidente della VI commissione Ottavio Zacco. – Il programma vedrà impegnati i detenuti dell’istituto di pena dell’Ucciardone in attività di decoro urbano della città, progetto tra l’altro già sperimentato a Città del Messico. Una concreta dimostrazione di sensibilità istituzionale, volta al recupero sociale delle persone detenute, attraverso attività di pubblica utilità e una reale opportunità per il reinserimento dei soggetti interessati al termine della pena”.
Fabio Gigante