Mezzogiorno. Condorelli (UGL): Recovery Plan ultima chiamata per il Sud
“Un’ attenzione particolare verso il Sud che non deve crearci illusioni, il Sud è stato per decenni lasciato solo dai vari governi ma anche da un classe dirigente meridionale che non ha saputo spendere tutte le risorse a disposizione e dei fondi comunitari.
Oggi il Sud è al centro della politica del governo Draghi ,l’ indirizzo europeo è chiaro , occorre investire per accorciare la distanza esistente tra nord e sud. Il Recovery Plan è l’ultima chiamata per il Sud” .
Lo dichiara Giovanni Condorelli, Segretario Confederale con delega per il Mezzogiorno d’Italia.
“Questo governo con la Ministra Mara Carfagna – spiega il Segretario Confederale – oggi ha tutte le condizioni per fare del Sud la locomotiva per l intero paese, quindi occorre programmare e agire subito perché dobbiamo recuperare su tutto., il Sud produce solamente 1/4 del pil pur avendo 1/3 della popolazione , l’occupazione è oltre 20 punti inferiore a quella del centro nord, il pil procapite nelle regioni del mezzogiorno è pari al 55% di quello del Centro Nord .
“Siamo in ritardo sulla scuola e sulla formazione dei nostri giovani e lavoratori – precisa Condorelli – con il rischio di perdere la trasformazione digitale se non si interviene massicciamente.
Esiste un problema dei giovani che emigrano e che non torneranno più , così come siamo testimoni di una profonda crisi occupazionale femminile che non ha precedenti, pertanto, basta annunci , subito programmazione e certezza dei tempi di realizzazione degli investimenti.
“Occorre partire da un piano straordinario di mobilità e viabilità, infrastrutture varie ,ferroviarie, marittime e aree – propone Condorelli – poche opere ma strategiche ,in questo contesto di rinascita il ponte sullo stretto non è più rinunciabile”.
“Adesso è il momento di dimostrare amore per il nostro paese – conclude – siamo chiamati tutti a cambiare mentalità e approccio, non più di natura assistenzialista ma di reale consapevolezza che a noi spetta costruire la nuova l Italia in cui il Sud è protagonista principale”.