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Esteri: l’Italia con Francia e Germania nella missione militare del Mar Rosso a protezione dei mercantili dagli Houthi.

Denominata ASPIDES, se ne discuterà anche oggi nel Consiglio per gli Affari Esteri dell’Unione (in corso di svolgimento). Si delinea dunque una missione militare allargata, una delle più importanti operazioni congiunte della storia dell’Unione europea. L’obiettivo di Bruxelles è di giungere all’approvazione definitiva della missione nel prossimo Consiglio Affari Esteri, previsto il 19 febbraio. In prima linea ci saranno l’Italia, che potrebbe ospitare il Comando della missione e inviare un paio di navi (diciamo che il meccanismo della Legge Garofani sulle missioni non favorisce la reattività e i margini di manovra, anche di finanziamento, dell’Italia), la Francia e la Germania.

Il mandato è ancora da mettere nero su bianco, ma il compito principale delle navi di ASPIDES sarà quello di proteggere i mercantili dagli attacchi degli Houthi, gruppo impropriamente definito ribelle considerato che controlla un pezzo significativo di Yemen, con “dentro” il 70-80% della popolazione e la stessa capitale Sanaa, esercitandone di fatto il monopolio legittimo della forza. Bisognerà capire cosa si intende per “proteggere le navi mercantili”: se intercettare i missili e i droni diretti verso di esse o se condurre anche attacchi preventivi contro i siti di lancio in Yemen. L’ipotesi più probabile sembra al momento la prima. ASPIDES si coordinerà con PROSPERITY GUARDIAN e con l’attività nell’area delle forze anglo-americane che da giorni ormai colpiscono obbiettivi in Yemen legati all’infrastruttura militare degli Houthi. Proprio gli attacchi anglo-americani non sono stati capaci al momento di ristabilire il necessario deterrente e di dissuadere gli Houthi dal compiere ulteriori attacchi, tanto è vero che si parla di un’estensione dello scopo e dell’entità dell’azione anglo-americana e gli stessi Houthi hanno iniziato a minare le aree costiere per prevenire eventuali azioni anfibie.

Dall’Italia parteciperanno la Its Federico Martinengo (F-596) e la Virginio Fasan (F-591). Ricordiamo che attraverso il Mar Rosso passa il 35% del traffico commerciale marittimo mondiale e l’80% delle forniture petrolifere destinate all’Europa. C’è per altro una certa urgenza di prendere provvedimenti. Secondo Unimpresa, la minaccia Houthi sul canale di Suez, da dove passa il 20% delle merci del mondo, ha fatto crollare del 90% il traffico marittimo. Sono a rischio 5,5 miliardi di export agroalimentare italiano verso l’Asia, è stato l’allarme di Coldiretti. Ma anche gli armatori sono preoccupati: i prezzi del trasporto marittimo infatti sono in rapida ascesa a livello globale a causa degli attacchi dei ribelli yemeniti.

Fabio Gigante

 

 

 

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