L’innovazione digitale in Sicilia: la Regione è pronta a competere a livello internazionale
L’innovazione digitale in Sicilia: la Regione è pronta a competere a livello internazionale
Solo poche settimane fa, la Regione Sicilia avrebbe dichiarato di essere pronta a preparare la sua candidatura come Polo per l’innovazione tecnologica in vista del programma Europa Digitale, promosso dalla Commissione Europea. Eppure, la Sicilia, così come molte altre regioni del Sud Italia, è sempre stata considerata tra le Regioni meno pronte ad accogliere la ventata di innovazione tanto auspicata nel nostro Paese. Ma è davvero così? Qual è la situazione attuale in Sicilia in termini di uso di internet, tecnologie digitali e sicurezza informatica?
Fonte: Panastudio
La copertura di rete in Sicilia
Secondo una recente classifica pubblicata su AGCOM, l’Autorità per le garanzie delle comunicazioni, la Sicilia sarebbe oggi al terzo posto in Italia per quanto riguarda la copertura di rete ad alta velocità, piazzandosi in una posizione di svantaggio solo rispetto alla Toscana e alla Calabria, che possono contare su percentuali di copertura intorno al 95%. Gli sforzi compiuti sull’isola per arrivare a questo risultato sarebbero stati tanti, e rappresenterebbero anche la dimostrazione chiara di quanto la Regione sia oggi attenta ad aspetti come l’importanza di disporre di una connessione internet. Sono tanti, infatti, i tipi di servizi che la rete mette a disposizione e di cui i siciliani sembrano ormai disporre quotidianamente: il lavoro da remoto, innanzitutto, che permette a molti di lavorare dalla propria abitazione senza essere costretti a raggiungere un luogo di lavoro fisico, ma anche i numerosi servizi di intrattenimento online, come le piattaforme di gioco o i servizi di streaming di musica, film e serie tv.
La sicurezza in rete
Avere una copertura di rete implica necessariamente il doversi porre delle domande sulla propria sicurezza e su quella dei propri dati, un altro aspetto molto a cuore al settore dell’innovazione digitale. Molti passi in avanti sono stati compiuti anche in tal senso, soprattutto da parte di tutte quelle piattaforme che offrono servizi esclusivamente digitali, intrattenimento compreso. Guardando ai casinò online, ad esempio – piattaforme molto impiegate dai siciliani, che rappresentano l’11% di tutti i giocatori italiani – è possibile notare come questi si servano ormai di numerosi strumenti di codifica e protezione, volti proprio a garantire la sicurezza dei singoli giocatori. Tra questi, è possibile ad esempio citare le tecnologie SSL (Secure Sockets Layer), impiegate per mantenere la riservatezza dei dati dei giocatori. Anche la Sicilia, in vista della sua candidatura, farà probabilmente in modo che la sicurezza digitale rientri tra i suoi obiettivi primari, soprattutto per garantire la diffusione di applicazioni locali o utili per la prenotazione dei principali servizi al cittadino. Il tutto in estrema sicurezza per tutte le parti coinvolte.
La cooperazione con le aziende del territorio
In vista del raggiungimento dell’ambizioso obiettivo siciliano, l’assessore alle Attività produttive della Regione Mimmo Turano avrebbe di recente comunicato la sua volontà, condivisa dall’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, di coinvolgere il maggior numero possibile di università, aziende, parchi tecnologici od organismi di ricerca interessati a portare avanti l’innovazione tecnologica della Sicilia, così da favorire anche l’incontro tra domanda e offerta in quest’ambito. La preselezione, che durerà fino al 24 settembre, avrà l’obiettivo di individuare tutte le possibili realtà interessate al progetto e con reali competenze in ambito tecnico-scientifico, così da competere tutti insieme a livello internazionale. Solo una volta individuate tutte queste realtà sarà infatti possibile per la Sicilia creare un enorme partenariato con il quale poter partecipare al bando del Ministero dello Sviluppo Economico.
Sono tante, ormai, le Regioni italiane che sembrano aver compreso l’importanza dell’innovazione tecnologica e digitale. La Sicilia, a lungo considerata tra le più arretrate, è sicuramente una di queste, tanto da essersi ormai dimostrata pronta a competere nel settore con realtà nazionali e internazionali.