Le compagnie aeree russe cannibalizzano gli aerei per mancanza di pezzi di ricambio
La compagnia di bandiera Aeroflot, come tutti gli altri i vettori aerei russi, starebbero cannibalizzando alcuni aeromobili della flotta per assicurarsi di avere pezzi di ricambio a disposizione. L’EASA, l’agenzia per la sicurezza aerea dell’Unione europea, si è detta “molto preoccupata” per le condizioni degli aerei di fabbricazione occidentale che continuano a volare in Russia senza avere accesso a pezzi di ricambio e a una manutenzione adeguata in seguito alle sanzioni imposte da Usa e Ue.
Un fenomeno determinato dalle sanzioni economiche imposte dalla Comunità internazionale alla Russia a causa dell’invasione armata in Ucraina, che impediscono alle società di Mosca l’acquisto all’estero di componenti per i loro aeromobili. Basti pensare che le nuove generazioni di velivoli A-320neo ed A-350, nonché i B-737 MAX e B-787, dispongono di una tecnologia che deve essere costantemente aggiornata, ha affermato una fonte citata dall’agenzia di stampa britannica “Reuters”. Lo confermerebbe una circolare diramata a giugno dell’Agenzia federale per il trasporto aereo Rosaviatsia, secondo cui conviene utilizzare parti di aeromobili per garantire il funzionamento di altri velivoli. L’obiettivo della raccomandazione è quello di assicurarsi una piena operatività fino al 2025.
Il fenomeno non riguarda solo velivoli di produzione straniera, come Airbus e Boeing. Infatti, secondo le fonti citate dai giornalisti britannici, almeno un Sukhoi Superjet 100 di fabbricazione russa e un Airbus A350, entrambi operati da Aeroflot, sono attualmente a terra e in fase di smontaggio, ha affermato una fonte sentita dalla Reuters, che ha chiesto di rimanere anonima vista la delicatezza del problema. E l’Airbus in questione è un mezzo praticamente nuovo di zecca.
Il trasporto passeggeri in Russia è operato da una flotta composta per la maggior parte da jet di costruzione occidentale e le sanzioni hanno quindi un impatto pesante. Il ministero dei trasporti e la stessa Aeroflot non hanno rilasciato alcun commento sulla vicenda. La notizia è stata ripresa da diversi giornali russi, tra cui Vedomosti, importante quotidiano economico, che ricorda come a giugno il vice primo ministro Yuri Borisov (ora capo di Roskosmos) abbia ammesso che una parte della flotta straniera potrebbe essere smantellata per garantire voli per almeno altri cinque anni.
Fabio Gigante