L’Aquila palermitana di Checco Bruni graffia i Kiwi neozelandesi
America's Cup 2021 - Luna Rossa entra nei record di vittorie in finale
Coppa America, l’Aquila palermitana graffia il Kiwi neozelandese.
Dopo oltre venti anni, nelle acque di Auckland, Luna Rossa si gioca al meglio delle 13 regate, la finale dell’Americas’ Cup, contro il team neozelandese di Te Rehutai.
Tutti ci avevano raccontato che la barca dei neozelandesi, era una sorta di nave aliena irraggiungibile. Veloce, performante, con i suoi oltre i 100Km orari semplicemente planando a pelo d’acqua. Frutto di un concentrato di alta tecnologia, che non avrebbe dato spazio a nessun tipo di confronto. Ma, dopo la prima gara vinta dai neozelandesi, Luna Rossa riesce a fare la differenza. Grazie al suo equipaggio, dopo aver dimostrato di avere uno scafo assai simile ai suoi avversari, è riuscita a rispondere ad ogni sconfitta, con una vittoria che mantiene la parità in classifica. In un campo di gara che vede i potenziali vincitori, chi riesce meglio a calcolare, al secondo, lo spazio tempo per entrare perfettamente in gara, attuando fin da subito una strategia vincente di controllo: posizionarsi sempre davanti all’avversario.
Un’altra novità presentata da Luna Rossa Prada Pirelli Team, sono i due timonieri di bordo. Uno gestisce la parte sinistra, il palermitano Checco Bruni, alla sua quinta America’s Cup, la quarta con Luna Rossa e Jimmy Spithil, per la destra, alla sua settima America’s Cup, la seconda con Luna Rossa. Un duo d’eccellenza che già dalla partenza fanno la differenza.
“Faremo di tutto per portare la Coppa in Italia, se vogliono batterci dovranno passarci di sopra, dovranno scavalcarci” aveva detto un emozionato Checco Bruni pochi minuti dopo avere alzato la Prada Cup. Che in barba al self control, mantenuto per tutti questi mesi, ha gridato “siamo italiani, Forza Palermo!”. Ed immediatamente è spuntata un’aquila palermitana sul corpetto e sul casco. Opera dell’artista Elena Achille la moglie di Gilberto Nobili, il grinder a bordo dello scafo italiano.
Guardando la statistica, quando Luna Rossa perde la seconda gara, si ripresenta alla successiva molto più motivata e preparata. Fantasticando possiamo dire che posiziona una spada di Damocle sopra i neozelandesi. Perché se continuassero a rispondere, mantenendo il pareggio, dopo il 6-6 al meglio delle 13 gare, forse i numeri porterebbero la coppa America per la prima volta in Italia. Ma si sa, con i se non si naviga da nessuna parte. E poi non possiamo sperare tanto in terra neozelandese, dove il rugby e la vela sono sport nazionali, ed una sconfitta degli All Blacks o degli Squali del mare verrebbe vissuta molto male dai media e dall’intero Paese. Anche parziale.