UniCredit: Sileoni (Fabi): Da Orcel idee chiare e rispetto lavoratori
Il commento del Segretario generale della Fabi dopo la lettera dell’amministratore delegato di Unicredit: “È finalmente iniziato il dopo Mustier”
“Con la lettera di oggi di Andrea Orcel alle lavoratrici e ai lavoratori del gruppo Unicredit, è finalmente iniziato il dopo Mustier, anche se da tempo il nuovo gruppo dirigente di Unicredit lavora per una vera semplificazione e per una migliore efficienza dell’organizzazione interna.
È positivo il fatto che Orcel si sia rivolto direttamente alle lavoratrici e ai lavoratori bancari senza enfasi con idee chiare, miscelando sapientemente prudenza, velocità di cambiamento, ambizione del gruppo oltre che rispetto
e valorizzazione degli stessi dipendenti. Le stesse considerazioni di oggi, Orcel le rappresentò qualche tempo fa ai segretari generali delle organizzazioni sindacali”.
Lo dichiara il Segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, commentando la riorganizzazione del
gruppo Unicredit annunciata oggi.
“Non fui mai certamente tenero con Jean Pierre Mustier che, secondo me, non solo aveva abbandonato diversi territori in Italia, ma con le sue scelte di fatto aveva favorito i diretti concorrenti oltre che realizzato scellerati tagli di personale.
È chiaro che valuteremo se, nelle scelte strategiche del gruppo, a cominciare dal prossimo piano industriale, alle parole seguiranno i fatti. Ma rimane positivo che il nuovo amministratore delegato di Unicredit abbia indicato chiaramente un percorso da affrontare non con ipocrisia né con spavalderia, ma con sano realismo nel rispetto di chi lavora nel gruppo e della clientela. I prossimi mesi saranno determinanti per il settore bancario italiano e, oltre al quotidiano, qualificato lavoro dei dipendenti bancari, in ogni gruppo, non
basteranno uomini soli al comando, ma servirà una classe dirigente professionale e all’altezza della situazione che sappia dare risposte concrete sul tema delle pressioni commerciali, sul rispetto del contratto nazionale, sullo smart working, sull’innovazione tecnologica e che soprattutto sappia rispettare i lavoratori non soltanto a parole come purtroppo avviene in alcuni gruppi bancari» aggiunge il segretario generale della Fabi”