La Sinistra della moralità facile non ha fatto luce su un suo candidato figlio di un mafioso
Guai per Franco Miceli e la sinistra silenziosa
Non ci si ferma più… è più che mai scontro violento e dai finti moralismi. Il 12 giugno è alle porte ea breve si deciderà chi dovrà governare Palermo, ma situazione è più velenosa che mai e dopo il secondo arresto per scambio politico mafioso che ha colpito Fratelli d’Italia.
Giunge in redazione altra notizia di politica e mafia.
Stavolta colpisce il centro sinistra e la sinistra tutta. Trattasi della candidatura nella fila del candidato Sindaco Franco Miceli. così come scrive ilgiornale:
La denuncia del candidato Lagalla
Lagalla ha denunciato “il doppiopesismo e l’uso strumentale della morale” a cui i suoi avversari politici hanno fatto ricorso durante questa campagna elettorale. E così li ha invitati a spiegare certe affermazioni rilasciate di recente e a mettere in luce le reali motivazioni che hanno portato a determinate scelte. Come ad esempio quella di “accettare la candidatura del figlio di un boss mafioso“. (ilgiornale)
Miceli difende il suo candidato raccontando che la persona non ha più rapporti con il padre mafioso e che da 24 anni è nell’arma. Ma questo può bastare? e perché non lo rendeva pubblico anzitempo? La sinistra in questo è specialista. Adesso tutti muti e zero morale.
A voi le sentenze.
Poi i detti sono tutti azzeccati: “nessuno è perfetto”.