La Regione Siciliana investe 61 milioni per l’edilizia scolastica.

Nella Città Metropolitana di Palermo finanziati 6 progetti per 5,3 milioni.

L’elenco relativo ai progetti da finanziare inseriti in graduatoria nel Piano triennale 2018-2020, in  tutta la Sicilia, ammonta a circa 61 milioni di euro, per un totale di circa 40 progetti suddivisi nelle varie provincie siciliane. Precisamente tra Città Metropolitane e province:  Catania 11,9 milioni, Messina 11 milioni e Palermo 5,3 milioni mentre, tra le restanti province, Trapani oltre 11 milioni, Caltanissetta  2,1 milioni, Agrigento  8,2 milioni ,Ragusa ed Enna al di sopra di 4 milioni.

I fondi riguardano interventi sulla messa in sicurezza, l’efficientamento energetico, ristrutturazioni ed ampliamenti. «Prosegue la nostra attenzione verso l’edilizia scolastica dell’Isola per rendere i luoghi più accoglienti e sicuri per gli studenti» evidenzia il Presidente Nello Musumeci.

Nella provincia di Palermo  i progetti in graduatoria. La  Ristrutturazione e miglioramento sismico della scuola materna di via Vivirito a Cerda e della scuola materna di piazza Fratelli Rosselli a Villafrati . Opere di efficientamento energetico, ristrutturazione e completamento della scuola comunale in via Mazzini a Castronovo di Sicilia e manutenzione ordinaria, straordinaria e adeguamento dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII di Trabia.

Manutenzione straordinaria degli impianti tecnologici della scuola elementare “San Ciro” di Marineo e manutenzione straordinaria con abbattimento delle barriere architettoniche, miglioramento dell’isolamento termico e adeguamento sismico dell’istituto “Madre Teresa di Calcutta” di Lascari.

«Grazie a queste risorse e con l’impegno delle amministrazioni comunali di riferimento dei vari territori –continua l’assessore regionale all’Istruzione  Roberto Lagallasi potrà ulteriormente procedere sulla riqualificazione del patrimonio edilizio degli istituti scolastici siciliani per rendere più sicuri e vivibili gli spazi nei quali, ogni giorno, gli studenti siciliani esercitano il loro diritto allo studio. La pandemia ha certamente favorito una maggiore attenzione sulle condizioni strutturali di molte scuole e, di conseguenza, sulla necessità di un ammodernamento generale».

 

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