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“La mafia comunica con i fuochi d’artificio”: così riferisce Tirrito (Cogi)

 

“A Ostia si fanno fuochi d’artificio mentre a Roma si svolge l’arresto di una superlatitante: chi conosce il codice mafioso, sa cosa c’è dietro”, spiega Maricetta Tirrito (in foto), portavoce del Cogi (Comitato collaboratori di giustizia)

“Matilde Ciarlante, tra i cento latitanti più pericolosi d’Italia, è stata arrestata dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma  mentre a Ostia fuochi d’artificio coloravano il cielo del litorale, in realtà i fuochi d’artificio – continua Tirrito – vengono usati oggi dalla mafia per mandare un segnale. Un codice che apre e chiude periodi di stop delle attività criminose o un avvertimento su cosa stia per accadere”.

Questo non può che preoccuparci dunque: “È stata arrestata una superlatitante a Roma, ma nella Capitale quanti altri ce ne sono? Cosa sta accadendo? Roma è diventata il terreno dove le mafie stanno collaborando e dunque inevitabilmente è anche la piazza dove i latitanti si muovono per tirare le fila di nuovi loschi affari?” , Tirrito ci lascia con questi inquietanti interrogativi.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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