Il Pride che unisce da un lato con il patrocinio di Lagalla mina dall’altra
Il Pride che unisce da un lato con il patrocinio di Lagalla mina dall’altra
Rini si è detto sorpreso dal fatto che alcuni colleghi di maggioranza abbiano sostenuto il Pride, nonostante l’iniziale pubblicizzazione di rabbia e conflitto contro il Governo nazionale da parte degli organizzatori. Ha sollevato dubbi sulla richiesta di copertura istituzionale per diritti non meglio specificati, che ritiene non siano lesi. Queste posizioni, secondo Rini, sono immodificabili e potrebbero indicare una volontà di governare Palermo senza il suo partito, in opposizione al Governo regionale e nazionale.
E’ un avvertimento di FdI al Sindaco e parte della coalizione?
“C’è grande confusione. La posizione di Fratelli d’Italia espressa oggi dall’On. Varchi, vicesindaco della città, è chiarissima: il corteo di oggi è una manifestazione politica che non riguarda i diritti, ricordo infatti che in Italia ci sono già le unioni civili, ma la maternità surrogata, già considerata reato nel nostro Paese. Noi siamo convinti che questa pratica fortemente lesiva della dignità della donna, ridotta per contratto ad incubatrice, vada contrastata. Ci sorprende che alcuni colleghi di maggioranza siano caduti nell’equivoco creato dagli organizzatori che prima hanno pubblicizzato sui propri social rabbia e conflitto contro il Governo nazionale e poi hanno fatto retromarcia rivendicando la copertura istituzionale per non meglio precisati diritti che nessuno lede. Per noi queste sono posizioni immodificabili, quindi la domanda sorge spontanea: forse qualcuno vuole continuare a governare Palermo senza di noi e in opposizione al Governo regionale e nazionale? Si accomodino pure…
Io credo, invece, che sia il caso di abbassare i toni affinché il consiglio si concentri sugli atti necessari a restituire serenità alla città, piano di riequilibrio e bilancio, entrambi frutto del lavoro decisivo del vicesindaco. Questo è ciò che chiede la città.” Così si esprime il consigliere di Fratelli D’Italia Antonio Rini