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Il Comune di Palermo parla di Cavalli senza i Cavalieri

Notizie false sulla morte presunta di un cavallo avvia un tavolo tecnico senza un rappresentante della categoria dei Cocchieri.

Il Comune di Palermo stabilisce le regole per la tutela della salute dei cavalli, utilizzati per il traino delle carrozze a Palermo. Un provvedimento preso in fretta e “furia” da una fake news di qualche settimana addietro, che riportava la morte di un cavallo a causa del forte caldo cittadino. Notizia alimentata da una ripresa video, a detta del presidente dei cocchieri Giuseppe Urso, faziosa e diffamante, dove, un esponente degli animalisti estorceva una intervista riportando la falsa notizia subito raccolta dal web. Fortunatamente il cavallo è vivo e vegeto, era solamente scivolato a causa di una perdita di olio dal motore di un autobus che peccava di manutenzione.

Il tavolo tecnico voluto dal Comune ha visto la partecipazione del direttore del Servizio Sanità animale dell’Asp Mario Richiusa, il direttore e il dirigente medico del Servizio igiene degli allevamenti Francesco Francaviglia e Antonino Pecoraino, i dirigenti medici veterinari Calcedonio Miceli e Maria Costa, Vincenzo Monteverdeper l’Istituto zooprofilattico e Andrea Federico per l’Ordine dei Veterinari, l’assessore Toni Sala per il Comune di Palermo.

“Voglio ringraziare tutti i soggetti istituzionali coinvolti – dice l’assessore ai Diritti degli animali Toni Sala – che hanno offerto un importante contributo per aiutarci a tutelare nel miglior modo possibile la salute dei cavalli. L’amministrazione comunale farà tesoro di queste indicazioni nella formulazione del regolamento per i diritti degli animali che i nostri uffici stanno elaborando, coinvolgendo anche le associazioni dei volontari. Non è possibile individuare una soglia termica valida per tutti gli animali – continua Sala – visto che molto dipende dall’età, dalla razza e dalle condizioni del singolo cavallo. Per questo introdurremo una certificazione di buona salute di validità annuale che diventerà semestrale per i cavalli con più di 20 anni; prevedremo una scorta di almeno 10 litri d’acqua a bordo delle carrozze e imporremo l’uso di cappellini e idonee coperture per il capo degli animali; predisporremo aree di sosta adeguatamente coperte. Il tavolo tecnico ha anche raccomandato che il carico trainato non sia superiore al doppio del peso del cavallo, che l’attività non ecceda le otto ore quotidiane e che ci sia una adeguata sosta tra le corse; in caso di allerta caldo di livello 3, il tavolo tecnico ha proposto di ridurre le ore quotidiane da 8 a 6 e di non esercitare l’attività dalle ore 13 alle ore 16.”

“Non sappiamo nel dettaglio cosa sia stato deciso – dichiara Giuseppe Urso – è alquanto anomalo convocare un tavolo tecnico, senza un nostro rappresentante di categoria. Ricordo che noi siamo già in possesso di un certificato, che viene rilasciato annualmente di sana e robusta costituzione fisica del nostro collaboratore a quattro zampe. Proprio così, per noi non è semplicemente un animale, ma è un componente della famiglia che condivide un lavoro antico, che si perde nella memoria del tempo. Amiamo i nostri cavalli, ci parliamo e giochiamo con loro facendo anche degli esercizi di destrezza. Sono oltre dieci anni che chiediamo al Comune di avere delle tettoie o dei gazebo provvisori con dell’acqua per un giusto ristoro. I nostri cavalli sono curati e alimentati con i migliori mangimi e integratori, per una dieta sana. Li abbiamo ferrati con zoccoli speciali per l’asfalto e applicazioni in caucciù per il basolato. Un tempo Palermo contava oltre 60 carrozze, oggi siamo rimasti in 42, regolarmente iscritti a ruolo presso la Camera di Commercio proprio per la trazione animale. Paghiamo le tasse e rispettiamo tutte le normative che ci riguardano. Non essere stati invitati – sottolinea amareggiato il presidente Urso- significa non volere ascoltare i protagonisti. Noi lavoriamo solamente i mesi estivi, autonomamente non usciamo i cavalli quando ce molto caldo, perchè così come i turisti/clienti anche noi preferiamo stare al fresco con i nostri amici a quattro zampe. La storia sarebbe sicuramente diversa senza il cavallo. Dalle battaglie per difendere territori ma anche per conquistarne di nuovi. Dal carro trionfale della Santuzza alle diligenze dei secoli scorsi al più recente Carretto siciliano o Strascino che movimentava le merci al porto di Palermo, anche con l’avvento delle automobili, che ancora oggi vengono classificati in Cavalli fiscali. Sono sicuro – conclude Giuseppe Urso- che l’Amministrazione ci convocherà puntualmente per trovare le giuste condizioni per la nostra categoria, anche per definire eventuali ristori economici  in caso di bollino rosso e conseguente fermo lavorativo, così come accade nella pesca o nell’agricoltura.”

Ludovico Gippetto

Presentazione di Teresa Di Fresco Se sia un poeta, non so e non posso affermarlo ma che sia un sognatore, sì. Lo dimostrano le imprese in cui, con spirito avventuroso, si tuffa incurante di qualsivoglia difficoltà e che, avendo dato tutto se stesso e coinvolgendo amici e conoscenti, riesce a portare a termine. E con successo. Ludovico Gippetto, insomma, a volte veste i panni di Don Chisciotte per affrontare ora fantomatici mulini a vento che assumono di volta in volta le sembianze di opere d'arte trafugate, ora della maieutica di platoniana memoria. Queste divagazioni aprono uno scenario su un personaggio, Ludovico Gippetto appunto che, nella città di Palermo, in molti conoscono e insieme a lui i suoi progetti, i suoi successi ma anche le sue aspettative. Raccontiamolo meglio: Studia Architettura, dopo avere conseguito l'abilitazione alla professione, preferisce dedicarsi alla creazione e realizzazione di eventi culturali. Non disdegna la ricerca, anzi la “caccia” - come lui preferisce definirla – di opere d'arte trafugate in Sicilia. Per questa attività lavora in collaborazione con il Comando dell’Arma dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma organizzando convegni internazionali su temi della sicurezza, trafugamenti di opere d’arte e loro illecita commercializzazione. A questo scopo fonda - e ne è presidente – il Centro Internazionale Multimediale d’Arte Contemporanea Extroart e la Fondazione Wanted Palermo. E' inoltre ideatore e responsabile del programma di tutela e prevenzione del patrimonio culturale denominato “WANTED …presi per il verso giusto”, finalizzato appunto al contrasto della commercializzazione illecita di opere d’arte ed è protagonista di importanti ritrovamenti e restituzioni di opere trafugate nel territorio nazionale. È anche giornalista pubblicista ed autore di numerose pubblicazioni e monografie d’arte. E' stato Assistente alla Cattedra di Storia e Tecnica dell’Editoria, presso l’Istituto Superiore di Giornalismo dell’Università di Palermo dal 1994 al 1997; Cerimoniere del Dipartimento cerimoniale del G.C.T.O. in occasione della Universiade Sicilia ‘97; Consulente del Sindaco di Corleone per la riqualificazione del patrimonio culturale, storico e artistico per il 2007 e il 2008; ha curato e prodotto, nel 1995, la monumentale opera scultorea in pietra arenaria siciliana, dell’artista Medhat Shafik dal titolo “Il Muro del Silenzio” ed “I percorsi dell’acqua”, in occasione della XLVI^ Biennale di Venezia – Padiglione Egitto premiato con il “Leone D’Oro”; Collaboratore parlamentare del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, per le attività culturali dal 1998 al 2001. Da oltre tre lustri ha creato, insieme a Tommaso Romano, la “Rassegna Internazionale del Melologo ExtroVersi che quest'anno – con il tema “La parola che unisce” ha raggiunto il traguardo della quindicesima edizione. Ma un'ulteriore avventura lo attende: la manifestazione che nelle precedenti edizioni è stata ospitata in sedi prestigiose ed istituzionali, ottemperando alle disposizioni impartite dai decreti ministeriali e regionali, in merito alle misure di contenimento dell’emergenza per il COVID19, non uscirà da casa ma calcherà il palco virtuale della piattaforma Facebook. Tra poeti, musicisti e attori, professionisti e semplici “amici della porta accanto”, come Gippetto li chiama, saranno più di 100 i partecipanti che condivideranno con lui quest'altra, straordinaria avventura. Ma poiché il suo spirito filantropico non si esaurisce mai, ogni “puntata” di questa straordinaria e innovativa avventura, sarà dedicata a coloro che in questo brutto momento segnato dal Covid19, si stanno prodigando senza se e senza ma per aiutare tutti coloro che necessitano di assistenza, cure e ...di una parola che scalda il cuore. Insomma, se possiamo prendere a prestito “I have a dream” (Io ho un sogno), frase che il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, Martin Luther King pronunciava, con altri intenti e aspirazioni di altra natura, possiamo affermare che non ci stupiamo se Ludovico Gippetto ci riserverà altre sorprese perché, come ho già detto, lui è un sognatore.

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