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Il Comitato “Esistono i Diritti” conclude la staffetta del digiuno: 35 giorni dedicati alla lotta per una riforma carceraria e i diritti umani

L'iniziativa, promossa da Gaetano D'Amico e sostenuta da numerose figure pubbliche, ha sensibilizzato l'opinione pubblica sulle condizioni inumane delle carceri italiane e la necessità di una riforma immediata.

Il Comitato “Esistono i Diritti” chiude la sua partecipazione al Satyagraha con la staffetta del digiuno, conclusasi oggi, 13 settembre 2024.

Ricordiamo che il Comitato “Esistono i Diritti”, sotto la guida del presidente Gaetano D’Amico, ha deciso di sostenere il movimento Satyagraha per l’Amnistia, promosso dal gruppo “Bellezza Radicale” e appoggiato dall’associazione “Nessuno Tocchi Caino”. Questa iniziativa ha rappresentato un impegno concreto nella difesa dei diritti umani e nella lotta contro le condizioni inumane delle carceri italiane.

“Lottiamo per ridare dignità alle persone detenute e per ristabilire un senso di giustizia nel nostro Paese,” ha dichiarato D’Amico, ribadendo l’importanza del rispetto per la dignità umana e della necessità di intervenire su un sistema penitenziario al collasso.

La staffetta del digiuno, iniziata 35 giorni fa, ha visto la partecipazione di numerose figure pubbliche, tra cui politici, giornalisti, avvocati, artisti e cittadini comuni. Gaetano D’Amico è stato il primo a iniziare la staffetta, che ha coinvolto anche esponenti del mondo istituzionale, come Gianfranco Miccichè e Valentina Chinnici. L’iniziativa ha attirato l’attenzione della società civile su un tema troppo spesso ignorato, quello del sovraffollamento delle carceri e delle condizioni inumane a cui sono sottoposti i detenuti, ma anche le guardie carcerarie, vittime di un sistema che ha portato, negli ultimi mesi, a numerosi suicidi.

Tra le personalità di spicco che hanno aderito alla staffetta vi è anche Padre Gianni Notari, direttore del Centro Arrupe, che ha partecipato attivamente nei primi giorni di settembre, contribuendo a mantenere viva l’attenzione sulla necessità di una riforma carceraria. L’iniziativa si è conclusa ufficialmente ieri a mezzanotte con l’attore Alessandro Lenzi come ultimo partecipante.

Questo lungo percorso di 35 giorni di digiuno ha dimostrato come il Comitato “Esistono i Diritti” sia riuscito a unire diverse voci e sensibilità politiche, tutte accomunate dall’obiettivo di portare avanti una lotta non violenta per la dignità dei detenuti e per una riforma strutturale del sistema penitenziario italiano. La staffetta del digiuno ha avuto il merito di sensibilizzare un vasto pubblico, contribuendo a riaccendere il dibattito pubblico e istituzionale su un tema urgente e spesso trascurato.

Il risultato di questa iniziativa è stato un ampio coinvolgimento della società civile e una rinnovata attenzione verso i diritti dei detenuti e delle guardie carcerarie. La manifestazione ha sottolineato con forza l’importanza di intervenire su un sistema che ormai non è più sostenibile e che necessita di una riforma immediata.

Hanno aderito al Satyagraha Amnistia per la Repubblica con un giorno di digiuno, tra gli altri, Gianfranco Miccichè, Massimo Accolla, Totò Cuffaro, Pino Apprendi, Gianluca Inzerillo, Gaetano D’Amico, Alberto Mangano, Rosario Arcoleo, Eleonora Gazziano, Rossana Tessitore, Valentina Chinnici, Giorgio Bisagna, Francesco Leone, Massimo Giaconia, Marcello Longo, Martina Rao, Enrico Scaletta e Palmira Mancuso.

Queste 35 giornate hanno certificato non solo un impegno concreto per i diritti umani, ma anche un forte messaggio di speranza, ribadendo l’importanza della non violenza come strumento per il cambiamento sociale e per la costruzione di un sistema di giustizia più equo e umano.

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