Ieri all’Assemblea Regionale Siciliana si è tenuto un dibattito che apre a tutta la società civile
Valori e visione aiutano a individuare le opportunità per il futuro di un Paese
Ieri all’Assemblea Regionale Siciliana si è tenuto un dibattito che apre a tutta la società civile per una nuova primavera della politica a servizio della collettività. Valori e visione aiutano a individuare le opportunità per il futuro di un Paese.
Valori, Visioni e Scelte responsabili per una politica lungimirante che impara dal passato ma che guarda al futuro sono stati i temi fermi trattati in un convegno/dibattito che si è tenuto ieri pomeriggio all’Assemblea Regionale Siciliana, presso la sala Gialla “ Piersanti Mattarella” alla presenza di illustri relatori, politici, professori universitari, gruppi e associazioni di varia estrazione, rappresentanti del mondo produttivo e delle parti sociali che condividono la necessità di una visione di futuro chiara, dove la politica, la chiesa, le imprese devono collaborare per lo sviluppo e l’innovazione della propria terra.
A spiegare il perché di questo convegno è l’organizzatore e moderatore del dibattito, l’ingegnere Tullio Pagano: “ L’’iniziativa nasce per creare una rete di ispirazione cattolica per avviare, per il bene della propria terra, una partecipazione e una collaborazione collettiva che non sia occasionale ma costituita da un patto democratico tra elettori ed eletti , cittadini e istituzioni, tra la chiesa e le associazioni, tra le varie e diverse componenti del tessuto sociale che negli ultimi anni non sono state parte attiva nelle scelte di questa società. Prova ne sia la scarsa affluenza elettorale nelle ultime elezioni europee del 2019 dove ha votato solo il 37% dell’avente diritto. Il 63% di cittadini non ha ritenuto di andare a votare. Questo è un rischio e una patologia democratica. Bisogna, quindi, lavorare sul tessuto sociale, su persone che risultino credibili per riacquistare la fiducia del cittadino. Ci fa piacere – conclude Pagano – che questo convegno abbia suscitato grande interesse, prova ne sia il messaggio di supporto e di condivisione da parte del capogruppo PPE al parlamento Europeo Manfred Weber e la lettera di augurio dalla Santa Sede, precisamente dal Dicastero per lo sviluppo Umano”.
“L’incontro – ha spiegato il presidente delle Regione Renato Schifani – vuole essere una sintesi tra varie anime che si riconoscono nei valori del cristianesimo, nella solidarietà, nella assistenza ai deboli, quello a cui si sta ispirando, con grande convinzione, il mio governo. Mai abbandonare gli ultimi, credere nei valori della libertà dell’individuo e, quindi, nei valori di quel popolarismo europeo che ha delle radici fondate nel nostro Paese. Il nostro confronto col mondo della chiesa è intenso e continuo, sempre sensibili a recepirne le istanze e le riflessioni. Nella scorsa finanziaria ho voluto uno stanziamento di dieci milioni per i meno abbienti, per le famiglie che non ce la fanno. Non dimenticherò mai le parole di Biagio Conte, quando mi disse di non dimenticare i poveri. Quelle parole resteranno sempre dentro di me. Questo è il mondo nel quale mi riconosco e continuerò a riconoscermi. Ho avuto una bellissima carriera politica – continua Schifani – ho avuto l’onore di ricoprire la seconda carica dello Stato, di stare vicino al Paese, ho dato tanto e ho avuto tanto. Potevo benissimo fermarmi: non lo faccio, perché amo la mia terra e cerco di aiutarla senza polemiche; a me interessa lavorare per i siciliani e penso che questo sia un dovere per un buon cristiano”.
“Siamo qui come associazione per dare il nostro contributo sulla questione della famiglia – spiega il presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari Adriano Bordignon – che per troppo tempo in Italia è stata relegata ad essere l’ultimo vagoncino delle politiche sociali. È stata data sempre per scontata e molto spesso la famiglia è stata utilizzata per le campagne elettorali e poi per fare solo politica di lotta alla povertà. Diversamente investire sulla famiglia e tutt’altra cosa. Le famiglie italiane hanno riconosciuto di essere state messe da parte per lungo tempo e l’effetto è sotto gli occhi di tutti con la denatalità italiana e su questo problema bisogna intervenire urgentemente per rilanciarla. I dati purtroppo confermano che l’Italia sta attraversando una grave crisi di denatalità che mette a rischio la tenuta sociale ed economica del Paese. Dal 2008 in Sicilia si registra un tasso di natalità in decremento. Nello specifico, nel 2022 il tasso di natalità si afferma a 7,6 per mille abitanti, contro la media nazionale di 6,8 nati ogni mille abitanti. I nati che nel 2008 sono stati 49.837 sono crollati a 36.810 e sembra scenderanno a poco più di 35.000 nel 2023. L’indice di vecchiaia che è il rapporto percentuale tra il numero degli over 65 e gli under 14 è passato da 116 del 2008 a 172 del 2023. Tutto ciò ci fa temere fortissimamente sulla tenuta del sistema sanitario, sociale e produttivo dei territori. È ormai improrogabile intervenire con determinazione per sostenere le famiglie e incentivare le nuove generazioni per costruire il proprio futuro in Sicilia e in Italia.
A parlare del ruolo sociale delle imprese, il professore Giovanni Battista Dagnino, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese , Direttore Lumsa, che ai nostri microfoni ha sottolineato come: “Oramai bisogna anche soffermarsi sulle imprese medie e piccole, non solo su quelle grandi, e come queste possano partecipare attivamente, con ruoli sociali importanti, per il successo sostenibile, coniugando economicità e socialità. Le imprese partecipano attivamente perché hanno dei valori base e una mission, e se la mission e i valori sono allineati riescono anche ad avere un ruolo sociale importante. Il convegno organizzato dall’amico Tullio Pagano – aggiunge Dagnino – ha come mission un maggior coinvolgimento della società verso una politica in senso alto, non per raccogliere voti ma come prospettiva di costruzione del futuro. Ecco il senso del convegno, cioè cercare di prendere parte tutti nel costruire il futuro con attitudine valoriale e sociale forte”.
“Questo convegno – spiega l’assessore regionale alla Attività produttive, Edy Tamajo – vuole aprire ad un mondo cattolico, ad un mondo centrista, ad un mondo riformista e liberale, un mondo che deve essere lontano dagli estremismi, dai radicalismi e lontano dallo sfascismo, dal populismo, dalla demagogia. Vuole aprire a chi vuole fare un tipo di politica vicino al territorio, vicino agli amministratori locali, ai bisognosi. Vogliamo portare avanti una politica di fatti piena di valori e di contenuti e il miglior modo è fare rete tra le imprese. Politicamente il nostro centro è cultura, non è uno spazio fisico; è uno spazio da costruire e da abitare. Abbiamo circa un miliardo e 200 milioni di euro di risorse che dobbiamo mettere a terra, creando le condizioni per fare avvisi, bandi e per rafforzare il sistema di competitività delle nostre aziende e lavorare all’internazionalizzazione. Stiamo cercando di farlo comprimendo i tempi, c’è bisogno di mettere liquidità, ossigeno nel mondo produttivo in tempi brevissimi. Il territorio ha bisogno di risposte. Il piano industriale presentato giorni fa dal nostro governo rappresenta una straordinaria risorsa per la Sicilia, quale prospettiva di medio-lungo termine per rendere l’Isola protagonista dei mercati internazionali”.
In conclusione: Valori etici e politici, coerenti visioni di nuove politiche di sviluppo, opportunità e una rinnovata passione per la democrazia, intesa come esercizio di libertà, responsabilità e solidarietà diventa un potente antidoto contro l’immobilismo e il disinteresse di una comunità che, diversamente, ha bisogno di aggregazione funzionale e di partecipare alle scelte di governo per la costruzione di un futuro migliore.