Guerra in Ucraina: l’Italia raddoppia il numero di Eurofighter in Romania
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha annunciato che “nell’ambito del rafforzamento della postura di deterrenza sul fianco Est dell’Alleanza, da oggi l’Italia potenzierà la propria presenza in Romania raddoppiando il numero dei mezzi aerei già operanti nell’attività di airpolicing. Ulteriori 4 velivoli verranno inviati nella base di Mihail Kogalniceanu di Costanza”.
Passeranno, così, da 4 a 8 gli Eurofighter impegnati in Romania con il potenziamento deciso dal Consiglio dei Ministri. L’Air Policing è una missione di difesa collettiva, concetto quest’ultimo cardine del Trattato NATO, condotta in tempo di pace ininterrottamente, 365 giorni all’anno, allo scopo di assicurare l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo di tutti i Paesi dell’Alleanza.
Le missioni di Air Policing sono condotte sotto il comando e controllo di uno dei due Combined Air Operations Centre (CAOC), ubicati rispettivamente a Uedem (Germania) per l’area nord e Torrejon (Spagna) per l’area sud, sotto la supervisione dall’Allied Air Command (AIRCOM) di Ramstein (Germania). Le attività di Air Policing a favore delle Nazioni alleate prive di capacità di difesa aerea vengono condotte tramite il supporto rotazionale delle forze aeree degli altri Paesi membri. L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della NATO nonché nell’identificazione di eventuali sue violazioni all’integrità, dinnanzi alle quali devono scattare appropriate azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici è definito scramble.
“L’Italia”, – ha concluso il ministro, – “sta contribuendo con rapidità e convinzione alle decisioni prese in ambito Nato, e ieri il governo ha approvato una serie di significative misure che prevedono il rafforzamento della postura militare sul fianco Est a seguito dell’inaccettabile e ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina”.
Fabio Gigante