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Francesco Sorrentino lascia il Provveditorato: un bilancio positivo tra progetti e legami con il territorio

Francesco Sorrentino lascia il Provveditorato delle Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria, riflettendo sui progetti realizzati e il legame profondo con il territorio prima di trasferirsi al nuovo incarico.

Il saluto del Provveditore Francesco Sorrentino: un anno di grandi risultati in Sicilia e Calabria

 

 

Dopo oltre un anno di intenso lavoro, Francesco Sorrentino, Provveditore alle Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria, si prepara a lasciare l’incarico per una nuova destinazione. Porta con sé un bilancio positivo di numerosi interventi rilevanti per il territorio siciliano e calabrese. L’intervista, curata da Francesco Panasci, offre un momento di riflessione e un saluto a due regioni che hanno accolto Sorrentino e la sua famiglia con apprezzamento e lode per il lavoro svolto.

Intervista a cura di Francesco Panasci

 

D: incontro il mio amico e professionista Francesco Sorrentino, Provveditore alle Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria. Domani lascerà questa posizione, che ha guidato con grande competenza, per assumere un nuovo incarico. Volevo chiederti come stai vivendo questo trasferimento, forse inaspettato.

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R: Sì, mi è stato chiesto all’inizio di quest’estate di trasferirmi al Provveditorato del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. È una nuova sfida per me, considerando che è un Provveditorato con poche unità di personale, che dovrò riorganizzare sia numericamente sia qualitativamente. Devo dire che lasciare la Sicilia e la Calabria mi dispiace molto. Qui, con i miei collaboratori, avevamo avviato un grande lavoro, soprattutto sui capitoli di bilancio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Abbiamo fatto tanto per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico, ottenendo finanziamenti per quasi 40 interventi in Sicilia e Calabria, con oltre un terzo dei fondi ministeriali stanziati. Tra le opere che abbiamo avviato e che il mio successore completerà ci sono i lavori per gli svincoli di Giostra a Messina, che erano stati chiusi per oltre 15 anni. Siamo riusciti ad ottenere un finanziamento di cinque milioni di euro e ora stiamo procedendo con la progettazione e le indagini sui materiali. Entro novembre avremo il progetto esecutivo.

Oltre a questo, abbiamo avviato altri interventi significativi, come la ristrutturazione della Palazzina dell’ex acquedotto siciliano, destinata al Tribunale di Palermo, finanziata con fondi PNRR per quasi 18 milioni di euro. I lavori sono in corso e ci sono molti altri progetti che riguardano l’edilizia giudiziaria, le Forze dell’Ordine e la Polizia di Stato.

D: È sorprendente vedere anche il legame che hai costruito con esponenti della Chiesa, considerati i numerosi interventi di restauro sugli edifici religiosi. Vuoi parlarci di questo aspetto?

R: Certo, abbiamo realizzato interventi importanti come la Cattedrale di Palermo e la Basilica di San Francesco d’Assisi. Voglio ringraziare Fra Gesualdo e Padre Gaspare per la loro preziosa amicizia. Abbiamo lavorato anche su Santa Caterina d’Alessandria, collaborando con Padre Giuseppe Bucaro. Un progetto molto significativo è l’abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso alla Martorana, su cui stiamo lavorando insieme all’Università di Palermo.

Un altro intervento rilevante riguarda la Chiesa di Santa Maria del Gesù, colpita gravemente da danni, tanto che anche il Presidente Mattarella si è recato sul posto per vedere la situazione. Siamo riusciti ad ottenere un finanziamento per la sua ristrutturazione. Vorrei anche citare la parrocchia di Borgo Nuovo, dove Padre Antonio Garau, che rispetto e ammiro profondamente, da anni svolge le funzioni religiose in una sede provvisoria. Speriamo che presto possa riavere una chiesa adeguata.

D: Di solito si dice che chi va via lo fa perché è premiato o perché ha dato fastidio. Tu hai sicuramente ottenuto grandi risultati qui in Sicilia. Come ti senti rispetto a questo trasferimento?

R: Ti ringrazio per le tue parole, Francesco. Credo che il mio trasferimento risponda alla necessità di riorganizzare un Provveditorato con risorse limitate. Non penso che i numerosi finanziamenti che abbiamo ottenuto qui siano motivo del mio trasferimento, anzi, abbiamo lavorato in sinergia con il Ministero e altre istituzioni. Sono stato coinvolto in molti tavoli istituzionali, come quello per la salvaguardia dello stabilimento ISAB di Priolo Gargallo, e spero di aver lasciato un’impronta positiva con il mio modo di operare.

Conclusione: L’intervista con il Provveditore Francesco Sorrentino ci ha fornito una visione ampia e dettagliata del suo lavoro in Sicilia e Calabria, e delle sfide future che lo attendono nel nuovo incarico. Il suo impegno nel miglioramento delle infrastrutture e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico sarà sicuramente ricordato, non solo dai suoi collaboratori, ma anche dai cittadini che beneficeranno delle opere che ha avviato.

D: Dunque, la Sicilia non è stata solo lavoro. Possiamo dire che la Sicilia ha offerto al Provveditore Sorrentino e a sua moglie Elena non solo sfide professionali, ma anche momenti di bellezza, sia culinaria che artistica, e il fascino del mare. Sappiamo che vi siete immersi completamente in questa terra, forse integrandovi più dei siciliani stessi. Cosa ci puoi dire a riguardo?

 

R: Condivido appieno quello che dice. Ho trovato una terra meravigliosa, sia in Sicilia che in Calabria, perché il mio incarico abbracciava entrambe le regioni. Sono terre stupende, ma soprattutto ricche di persone generose che ci hanno fatto sentire, a me e a mia moglie, a casa. C’è un detto che dice che in Sicilia si piange tre volte: la prima quando si arriva, la seconda quando si riparte e la terza quando si sale sulla bilancia. Devo dire che ho pianto solo due volte, perché quando sono arrivato, invece di piangere, sono stato accolto con un sorriso e una gioia immensa.

 

Sarà sempre un pezzo del mio cuore a restare qui, tra le meraviglie di questa terra e l’affetto delle persone che ci hanno accompagnato lungo questo viaggio.

 

Buon lavoro e in bocca al lupo.

Francesco Sorrentino lascia il Provveditorato: un bilancio positivo tra progetti e legami con il territorio

Chi è Francesco Sorrentino

 

Francesco Sorrentino è nato a Roma il 27 aprile 1967. Ha iniziato i suoi studi in ingegneria civile e si è laureato nel 1991 presso l’Università degli Studi di Roma. La sua carriera è iniziata nel Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’epoca conosciuto come Ministero dei Lavori Pubblici. È stato assegnato nel luglio del 1997 al Genio Civile di Trieste, dove ha lavorato fino al 2010, periodo durante il quale ha ricoperto ruoli di responsabilità come responsabile del Genio Civile di Gorizia, Pordenone e Udine, per poi essere promosso a dirigente.

 

Nel 2010 è diventato dirigente delle Opere Marittime a Trieste e dirigente dell’Ufficio Amministrativo del Friuli. Dal 2012, ha assunto il ruolo di dirigente tecnico della Regione Veneto, dove ha lavorato su diversi progetti strategici. Nel 2014 ha ampliato le sue responsabilità, assumendo anche la direzione dell’Ufficio Antinquinamento della Laguna di Venezia, come dirigente del Magistrato alle Acque di Venezia, un ruolo di grande importanza per la tutela ambientale della zona.

 

A fine 2022, è stato nominato Provveditore alle Opere Pubbliche per Sicilia e Calabria, con il suo arrivo segnato da un evento storico: il giorno del suo insediamento, il 15 o 16 gennaio 2023, coincise con l’arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Prima di questo incarico, il suo Provveditorato includeva le regioni Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige.

 

Ora, gli è stato chiesto di dirigere il Provveditorato del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Questa nuova sfida rappresenta un’opportunità per riorganizzare un ufficio con poche risorse umane e rilanciare una serie di interventi infrastrutturali nell’area del Nord-Ovest, con il supporto dei futuri finanziamenti che verranno destinati a questa regione.

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