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Festino di Santa Rosalia: 399 anni di speranza e devozione a Palermo

Un'opportunità celeste anche per l'amministrazione comunale di Lagalla

Da 399 anni la Santuzza è la speranza dei palermitani.

 

La tradizionale festa di Santa Rosalia, patrona di Palermo, si è svolta quest’anno con grande partecipazione e fervore religioso. Il carro di Santa Rosalia, carico di simbolismo e storia, ha lasciato Porta Nuova per dirigersi verso il piano della cattedrale, seguito da una folla entusiasta.

Il Festino di Santa Rosalia è un evento molto atteso dagli abitanti di Palermo, che si affidano all’intercessione della Santuzza per trovare conforto e speranza nelle difficoltà della vita. Quest’anno, il sindaco Roberto Lagalla ha preso parte alla festa per il secondo anno consecutivo, notando un’emozione simile a quella dell’anno precedente, ma anche una maggiore speranza per il futuro. Lagalla ha sottolineato i risultati positivi raggiunti dal comune, come il recupero dei cimiteri e il progresso nella situazione finanziaria amministrativa.

Il carro di Santa Rosalia, realizzato con materiali riciclati, trasportava una falce di luna lunga 12 metri, che sorreggeva il simulacro della patrona. Una novità di quest’anno è stata la posizione della statua, che per la prima volta si trovava nel punto più basso del carro, all’altezza del popolo, come desiderato da Biagio Conte, un missionario laico recentemente scomparso. Il Festino di quest’anno è stato dedicato a Conte e al beato Pino Puglisi.

Il tema dell’edizione 2023 del Festino è stato “Rosalia pellegrina di speranza”, che ha introdotto la città nell’Anno Giubiliare Rosaliano, celebrando i quattro secoli dalla processione del 1624. Questa processione storica, considerata salvifica, avrebbe liberato la città dalla peste.

La notte del Festino è iniziata con una performance di Salvo Piparo di fronte al Palazzo dei Normanni e l’esibizione degli acrobati. Successivamente, i veli che coprivano la statua di Santa Rosalia sono caduti sulla piazza della cattedrale. La voce narrante della serata è stata quella di Egle Mazzamuto, accompagnata dall’Orchestra giovanile e dal coro di voci bianche del Teatro Massimo.

Il corteo ha proseguito lungo il corso Vittorio Emanuele, attraversando i Quattro canti, il teatro del Sole, aperto dai tamburinai della famiglia Auccello. Nel cuore della città antica, in piazza Vigliena, Rori Quattrocchi ha recitato un testo del drammaturgo Franco Scaldati.

Dal carro, il sindaco Lagalla ha salutato la città con il grido di “Viva Palermo e viva Santa Rosalia”.

Gli occhi dei palermitani si sono poi rivolti al cielo per ammirare lo spettacolo dei fuochi d’artificio che hanno illuminato la notte.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha dichiarato che il Festino di Santa Rosalia è stata una grande manifestazione popolare che ha fatto gioire e unire oltre 200.000 persone. Ha ringraziato l’assessorato alla Cultura e tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione dell’evento, compresi gli organizzatori, l’Accademia di Belle Arti, gli attori e gli artisti che hanno animato la festa, così come le associazioni di categoria che hanno partecipato.

Lagalla ha espresso un ringraziamento speciale alle forze dell’ordine, alla Protezione Civile e alle associazioni di volontariato per il loro impegno nel garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti durante la festa. Ha anche menzionato le squadre di Rap e Reset che si sono occupate di ripulire le strade dopo l’evento.

Il sindaco ha annunciato che insieme alla Curia e all’arcivescovo Corrado Lorefice, il prossimo obiettivo sarà l’edizione del Quattrocentesimo del Festino di Santa Rosalia. Ha concluso rivolgendo un affettuoso saluto al professore dell’Accademia delle Belle Arti, Fabrizio Lupo, autore del carro, augurandogli una pronta guarigione da un piccolo incidente al piede e ringraziandolo per il suo prezioso lavoro.

 

Il Festino di Santa Rosalia rappresenta una tradizione radicata nella cultura e nella fede dei palermitani, che ogni anno si riuniscono per onorare la loro patrona e trovare speranza e unità nella loro comunità.

“Un Festino di Santa Rosalia all’insegna della fede e dell’impegno sociale: Omaggio al Beato Padre Pino Puglisi e a Fratel Biagio Conte”

 

La festa di Santa Rosalia non è solo un momento di devozione religiosa, ma anche un’occasione per celebrare l’identità e la storia di Palermo.

Durante il Festino, le strade si riempiono di colori, suoni e profumi che rendono l’atmosfera magica e coinvolgente.

Oltre alla processione e alle performance artistiche, il Festino di Santa Rosalia offre anche l’opportunità di gustare le specialità culinarie tipiche della tradizione siciliana. Le strade sono piene di bancarelle che offrono prelibatezze come cannoli, cassate, arancine e granita, deliziando i partecipanti con i sapori autentici dell’isola.

La festa non si limita solo a Palermo, ma attira anche visitatori da altre parti della Sicilia e del mondo. I turisti affollano le strade per partecipare all’evento e immergersi nell’atmosfera unica che solo il Festino di Santa Rosalia può offrire.

Oltre al suo valore religioso e culturale, il Festino ha anche un impatto economico significativo per la città. L’arrivo dei visitatori genera una spinta all’economia locale, dagli alberghi e ristoranti alle attività artigianali e commerciali.

Il sindaco Lagalla ha sottolineato l’importanza di questa festa per Palermo e ha annunciato che l’edizione del Quattrocentesimo, che si terrà l’anno prossimo, sarà ancora più speciale. Questo anniversario segnerà un momento di riflessione sulla storia millenaria della festa e sulla figura di Santa Rosalia come simbolo di speranza e unità per la città.

Con la sua tradizione secolare, il Festino di Santa Rosalia continua a rappresentare un legame forte tra la comunità palermitana e la propria storia. È un momento di fede, ma anche di condivisione e celebrazione, in cui i palermitani si uniscono per rafforzare i legami sociali e per rinnovare la loro speranza nel futuro.

Così, mentre le luci dei fuochi d’artificio si riflettono negli occhi dei presenti, il Festino di Santa Rosalia si conclude lasciando una sensazione di gioia, gratitudine e una promessa di continuare a celebrare questa tradizione secolare per molti anni a venire.

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