(F. Gigante) Già in marcia i militari Italo-Canadesi per ricordare l’Operazione “Husky”
Intervista al Generale di Divisione, Maurizio Angelo Scardino, Comandante del CME “Sicilia”, Comando Militare Esercito
Lo Stato Maggiore della Difesa ha approvato lo svolgimento di un’iniziativa proposta dalla Difesa Canadese volta a commemorare il sacrificio di tutte le parti in conflitto durante l’Operazione “Husky”, lo sbarco delle truppe anglo-americane in Sicilia nel luglio 1943. Una delle tante iniziative concepite dal Generale di Divisione, Maurizio Angelo Scardino, Comandante del CME “Sicilia”, Comando Militare Esercito. Lo abbiamo intervistato in merito alle iniziative intraprese dal suo insediamento, nel settembre 2019, con la comunità siciliana.
Nella sua carriera professionale il Comandante Scardino ha ricoperto diverse posizioni di comando e di staff presso lo Stato Maggiore dell’Esercito e lo Stato Maggiore della Difesa. Ha partecipato a numerose missioni in Italia e all’estero, inviato in Iraq nel 2006 nell’ultima missione Antica Babilonia come Comandante del Dipartimento per la Riforma del Settore Sicurezza, portando a termine l’addestramento dei circa 18.000 uomini delle Forze Armate e delle Forze di polizia irachene; e poi in Afghanistan dove ha comandato il settore ovest a guida italiana, ha chiuso la missione Nato Isaf e aperto l’attuale missione “Resolute support”. Capo Ufficio Rapporti con il Parlamento del Gabinetto del Ministro della Difesa, Comandante della Brigata Bersaglieri “GARIBALDI”, Sottocapo di Stato Maggiore Operativo e, per un breve periodo, Capo di Stato Maggiore in sede vacante del Comando Logistico dell’Esercito in Roma.
Vice Rappresentante Militare presso il Comitato militare dell’Unione Europea e Rappresentante Militare presso i Comitati Militari della Nato e dell’Unione Europea. Sig. Generale di cosa si occupa il CME? “Coordina le attività connesse al Reclutamento, alle Forze di Completamento e alla Promozione e Pubblica Informazione sul territorio”. In Sicilia la presenza della Forza Armata ha abbracciato, e continua nel suo intento, diverse iniziative in ambito sociale. Ce le può illustrare?
“L’apertura dell’Esercito verso l’esterno ha lo scopo di promuoverne la particolare funzione di servizio a disposizione della cittadinanza. Operiamo sia sul territorio nazionale per la salvaguardia delle libere Istituzioni e in supporto alla popolazione in caso di pubbliche calamità, che in moltissime missioni all’Estero, per esempio in paesi che si trovano in condizioni di gravi crisi o che cercano di rialzarsi al termine di conflitti. Solo per fare alcuni esempi basti pensare al nostro impegno inLibano, in Iraq, in Bosnia, in Kosovo, in Afghanistan, ove abbiamo lavorato e lavoriamo su mandato delle Organizzazioni internazionali in quelle che vengono definite “missioni per la pace”. L’ Esercito italiano é una Forza Armata moderna, efficiente, formata da professionisti seri e preparati, e fortissimamente motivati, sempre al servizio della nazione e della collettività ed é giusto che sia aperto a tale collettività. In questo particolare momento della pandemia siamo spesso intervenuti in favore della popolazione, in concorso alla Protezione civile e su richiesta delle autorità locali. L’addestramento dei nostri uomini e l’impiego in aree difficili del mondo, ci rende particolarmente adatti ad operare in situazioni di emergenza. Per realizzare le attività che il nostro personale é chiamato a svolgere, attività che sono complesse e che richiedono un elevatissimo livello di specializzazione, abbiamo bisogno di professionisti consapevoli e motivati che siano disposti ad abbracciare una carriera fortemente dinamica, altamente formativa, dalle grandi soddisfazioni e al servizio degli altri ma anche complessa e che richiede sacrifici personali. La nostra apertura verso la società consente a decine di migliaia di giovani di conoscerci meglio . Avere giovani che visitano le nostre infrastrutture significa anche offrire loro la possibilità di valutare tutte le possibilità di reclutamento che l’Esercito ogni anno offre nelle diverse categorie del proprio personale militare“
Come nasce la cooperazione Italo-Canadese per il recupero della memoria? “Si tratta di una storia molto bella…. – ci riferisce il Generale Scardino, – nel 2013 un ragazzo canadese viene incaricato dalla Professoressa di Storia di realizzare una tesina sull’Operazione Husky, lo sbarco in Sicilia. Il ragazzo fa delle ricerche ma non trova nulla. Il padre, allora, lo accompagna in Sicilia, ma non trovano documenti storici sul dispositivo militare canadese, sppur i loro connazionali hanno avuto 700 soldati uccisi. I due iniziano a percorrere in marcia i luoghi dove si presume siano passati i soldati canadesi. Da allora il padre ha donato al museo dello sbarco di Catania un’intera collezione di cimeli che ricordano la partecipazione canadese all’operazione Husky e ogni anno promuove un tour attraverso i luoghi della memoria per commemorare i connazionali caduti. Il vero cambiamento però avviene con l’incontro tra il padre e le autorità militari italiane grazie a cui ha inizio una cooperazione votata al ricordo di tutti i caduti senza differenza di nazionalità e di schieramento. Il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, infatti, tutti i caduti vanno ricordati sia i nostri sia i loro, un segno di pace per tutti noi, ricordando i poveri militari morti”.
Il Comandante Scardino ha avuto il compito di elaborare, pianificare e condurre, in sinergia con i canadesi l’intera attività. Si tratta di un evento annuale, il prossimo 19 febbraio si terrà ad Agira una conferenza su “pace, sicurezza e prosperità”; il 20 febbraio una marcia di rievocazione storica, tra i comuni di Agira e Regalbuto. Un tour storico-rievocativo in un tratto lungo la direttrice d’attacco canadese a seguito dello sbarco in Sicilia.
Le Accademie militari dei due Paesi saranno coinvolte nel corso della conferenza, mentre un concorso di idee interesserà le classi quarte delle scuole superiori nei paesi lungo il tragitto da Pachino ad Adrano, attraverso le province di Ragusa e Enna: i primi tre lavori selezionati tra le scuole in gara (interventi su argomenti legati a “pace, sicurezza e prosperità”, supportati da ausili audio-visivi tipo power-point) saranno presentati dagli studenti, sempre nel corso della conferenza. Il Project Office dell’iniziativa è il Ten. Col. Carlo Uberto Massimo, Capo della Sez. Pubblica Informazione e Pubbliche Relazioni del CME Sicilia.
L’Esercito Italiano, oltre ad essere impegnato nelle missioni all’estero, in Italia sta operando nella lotta contro il COVID 19 con migliaia di uomini e donne, a fornire la sicurezza che necessita agli italiani e il sostentamento della macchina della Protezione Civile. In Sicilia, una parte dei militari dell’Esercito, già in servizio per l’operazione “strade sicure”, è impiegata dall’inizio e fino a fine emergenza, su richiesta dei Prefetti, al pattugliamento delle strade urbane ed extraurbane, attraverso il controllo di punti di accesso e di uscita dai principali centri urbani, dei porti, degli aeroporti e delle stazioni ferroviarie. Comandante Scardino il mese scorso si è conclusa un importante iniziativa di solidarietà da Lei ideata e voluta, rivolta alle famiglie meno fortunate della Sicilia di cosa si tratta?
“Si tratta dell’iniziativa “Insieme per la solidarietà”. Mi trovavo, ai primi di dicembre, alla fiera del cioccolato, “Chocomodica 2019”, – prosegue il Comandante Scardino – che si tiene a Modica; il direttore generale del Consorzio del cioccolato di Modica IGP mi ha suggerito la creazione di un’edizione speciale di barrette da 100 grammi dedicate all’ Esercito Italiano. Un’iniziativa che si concretizza in piena emergenza, quando il 4 maggio, decido di utilizzare le barrette per celebrare in Sicilia, in una maniera diversa e del tutto originale, il 159° anniversario dalla fondazione dell’Esercito.
Da quella situazione di emergenza ho avuto l’idea di acquisire 3000 barrette in edizione speciale, donate dal Consorzio modicano e dal Centro Siciliano Sturzo e di regalarle ai bambini, nell’ambito di una più ampia iniziativa di solidarietà a favore di famiglie siciliane che vivono in condizioni di difficoltà, non solo sanitaria per la pandemia, ma sociale ed economica. Insieme a noi, – continua il Generale di Divisione Scardino – a tutta la Brigata “Aosta”, al 46° reggimento trasmissioni e ad almeno 40 tra Istituzioni locali ed Enti caritatevoli e soprattutto grazie al coinvolgimento delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, coordinate per l’occasione dal Consiglio periferico di ASSOARMA, abbiamo avuto la forza di reclutare una task-force di oltre 280 volontari e 70 soldati che – insieme – hanno dato vita a una campagna solidale che ha raggiunto più di 3200 famiglie, non solo nei capoluoghi, ma in paesi e realtà molto meno noti e, per questo, spesso più critici.
In poco più di un mese, abbiamo acquistato, raccolto e distribuito più di 270 quintali di derrate alimentari, oltre a 16000 mascherine donate dalla Protezione Civile, alle tavolette di cioccolato di Modica IGP, a un migliaio di flaconi di disinfettante per le mani e gadget dell’Esercito per i più piccoli”.
Il Ministero della Difesa e Confindustria Catania hanno siglato una convenzione per il collocamento nel mondo del lavoro del personale militare congedato. Di cosa si tratta? “Si tratta del progetto interforze, “Sbocchi Occupazionali”, – chiarisce il Comandante Scardino – la cui missione è quella di accompagnare il personale congedato senza demerito lungo il cammino per la riqualificazione professionale e la conseguente ricollocazione nel mondo del lavoro. Una sorta di centro per l’impiego, dove personale militare specializzato in seno al mio Comando offre in Sicilia un servizio di orientamento a distanza finalizzato alla valutazione dei possibili settori d’impiego degli ex-militari e l’inserimento in un database aperto alle imprese che cercano profili professionali per il successivo impiego.
Negli ultimi mesi – continua il Generale Scardino – questo progetto ha visto la stipula di convenzioni con Sicindustria, Confindustria Catania, Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori – Sicilia, oltre che nel particolare settore della cantieristica navale militare, per aprire canali preferenziali per la valutazione ai fini dell’impiego del personale congedato. Inoltre al personale militare congedato viene data l’opportunità di entrare a far parte delle forze di completamento, un pacchetto di risorse umane a cui le Forze Armate spesso fanno ricorso per colmare carenze organiche o professionali. Per esempio, oggi presso il Comando Militare Esercito in Sicilia, operano per un periodo di 6 mesi ben 21 tra ufficiali e soldati, impegnati nella valorizzazione del patrimonio architettonico”. Sig. Comandante Scardino, l’attenzione della Forza Armata è rivolta soprattutto ai giovani anche attraverso lo Sport, cos’è il progetto Fencing for change? “Lo Sport è uno dei maggiori veicoli per fornire delle attività ai giovani – sottolinea il Comandante, Scardino – anche in termini di inclusione. Noi rivolgiamo questa attività voluta dal Ministero della Difesa ed il Vaticano, proprio per consentire anche alle periferie, a quelle realtà che non hanno possibilità di inclusione, questa possibilità e quindi lo sport al centro di tutto. Quest’iniziativa, attraverso la nobile disciplina della scherma è giunta a Palermo alla sua terza edizione ed è uno dei cavalli di battaglia del Forza Armata nel sociale e verrà proposta anche il prossimo anno”.
Un altro evento nei mesi scorsi ha catalizzato l’attenzione dei giovani studenti, di cosa si tratta? “Si è trattato di un concorso di idee – chiarisce il Comandante, – cui gli studenti delle scuole superiori hanno riproposto in veste moderna il messaggio comunicativo delle opere alla Memoria, attraverso la realizzazione di bozzetti per un ipotetico monumento dedicato a tutti i “Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”. 34 le scuole coinvolte, più di 200 i lavori individuali e di gruppo partecipanti al concorso.
Ogni provincia siciliana ha presentato i primi tre progetti selezionati, da cui sono state scelte le 3 opere più significative in una finale coinvolgente presso il teatro Massimo di Palermo. Il Comando Militare dell’Esercito in Sicilia, – continua il Comandante Scardino – in collaborazione con UNIPAPress e il Centro Siciliano Sturzo, sta per pubblicare un catalogo con tutte le opere in gara, tra cui anche progetti realizzati da militari delle Unità dell’Esercito sull’isola e, emergenza Covid permettendo, grazie alla fattiva collaborazione con le città di Palermo e Catania e con onlus locali, entro il prossimo 12 novembre dovrebbero venir realizzate 2 statue a ricordo dei “Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”.
Contestualmente alla finale del concorso si è tenuto presso il teatro Massimo di Palermo lo spettacolo, “l’Inno svelato”, dedicato alla narrazione ironica e moderna della nascita di quello che è diventato l’inno nazionale, una chiacchierata attorno alle curiosità, agli aneddoti, alla storia dietro la nostra storia d’Italia.
La Forza Armata grazie al progetto dell’Art Bonus promosso dal MIBAC, Ministero per i Beni e le Attività Culturali è stato il primo soggetto in Italia ed in particolare in Sicilia ad attuare uno strumento per tutelare il nostro patrimonio culturale, un “chiamata alle arti”, di cosa si tratta? Per quanto riguarda le infrastrutture dal II° secolo avanti Cristo ai nostri giorni – riferisce il Comandante Scardino – queste necessitano di interventi specialistici dal punto di vista architettonico il cui costo non è indifferente e grazie all’Art Bonus insieme alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo abbiamo promosso il recupero dei palazzi storici della Difesa, in particolare abbiamo concluso le opere di pulitura del prospetto meridionale di Palazzo Sclafani, sede del Comando Militare dell’Esercito.
L’Art Bonus consente un credito d’imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico. Il mecenate è stato il gruppo automobilistico Riolo nella persona dalla Dr.ssa Iolanda Riolo e per condividere il successo di questa prima opera abbiamo realizzato a gennaio il convegno, “Art Bonus, uno strumento per tutelare il nostro patrimonio culturale”. Gli altri due progetti seguiti dal Comando dell’Esercito e curati dalla Soprintendenza di Palermo – sono: il restauro e valorizzazione del Chiostro dei frati minimi di San Francesco di Paola, presso la Caserma Ruggero Settimo sede del Circolo Unificato di Presidio dove si renderà fruibile al pubblico mediante delle vetrate un affresco e il cui benefattore è la Fondazione Sicilia che metterà a disposizione 25 mila euro; l’altro progetto è la ricollocazione di un arco gotico che verrà posto nel cortile interno di Palazzo Sclafani.
L’intento del Generale Scardino, è quello di portare il turista a Porta Nuova, fargli ammirare la stanza di Garibaldi riproducendo il mobilio dell’epoca che risulta in un verbale dell’archivio storico di Palazzo Reale e condurlo poi a Palazzo Sclafani. A proposito di Palazzo Reale – ci racconta il Generale Scardino – “questo era difeso da un tunnel sotterraneo anti-mia che la Regione Siciliana sta portando alla luce e che corre sotto il bastione di Piazza Indipendenza”.
Il Comandante del CME Sicilia e il Presidente dell’ARS hanno siglato una bozza accordo per la valorizzazione e la fruibilità degli immobili del Demanio militare nella città di Palermo. Fra questi la valorizzazione dell’antica cavallerizza reale posta all’interno del bastione che accoglie i giardini pensili dell’ARS, con l’intenzione di renderla disponibile alla cittadinanza. La cavallerizza risale alla seconda metà del 1500 e il viceré don García Álvarez de Toledo, in merito a un più generale, ambizioso programma di ammodernamento dei Palazzi Reali di Palermo e Messina, avviava la costruzione delle nuove cavallerizze regie in virtù del rilancio della Razza Regia di cavalli del Regno di Sicilia.
La cavallerizza di Palermo era un vasto ambiente rettangolare che ospitava più di cento cavalli. Una realizzazione non molto semplice dal punto di vista costruttivo, in quanto bisognava dismettere il sistema strutturale della casamatta del bastione a protezione di porta Nuova: una volta svuotata questa dai setti intermedi e dalle originarie strutture voltate di copertura, si doveva costruire una nuova, unica grande volta impostandola sulle possenti murature perimetrali già esistenti. Il successo di questo tipo di cavallerizza avrebbe coinciso con la fortuna di un nuovo materiale costruttivo, il cosiddetto marmo di Billiemi, che avrebbe conquistato il cantiere palermitano della tarda età moderna, legando il proprio nome a tutte le principali esperienze architettoniche barocche e tardobarocche di Palermo.
Generale Scardino la Forza Armata dispone a Palermo e precisamente nel quartiere di Boccadifalco di un impianto sportivo militare; dopo lo stop della squadra del Palermo calcio da chi sarà fruibile la struttura? “All’interno dell’impianto sportivo vi sono: – precisa il comandante Maurizio Angelo Scardino – un campo di calcio regolamentare con tribune, una pista di atletica, palestra e spogliatoi, oltre a un campo da calcetto, due campi da tennis e un’area aperta di circa 4 ettari ideale per sport di campagna (campestre, equitazione, tiro con l’arco, ecc.). Sarà trasformato in un Centro Polifunzionale idoneo ad ospitare varie discipline, fruibile da tutti i militari e in un centro per l’ippoterapia. Inoltre stiamo stipulando una convenzione con il CUS Palermo”.
La Forza armata è sempre a servizio della comunità. Grazie al progetto di ampliamento della Base Addestrativa “Aosta” di Piazza Armerina la presenza dell’Esercito nei boschi porterà importanti vantaggi per Piazza Armerina. “Certamente – chiarisce il Comandante Scardino – sarà infatti attivo un controllo molto più capillare sia per quanto riguarda la prevenzione degli incendi che per contrastare lo sversamento illegale dei rifiuti. Inoltre, quale parte dell’accordo, le zone interessate alle esercitazioni verranno ripulite e mantenute in ordine. Si tratta – conclude la nostra intervista il Comandante Scardino – di un ampliamento molto più intensivo della struttura e con molto più personale.
La base sarà un presidio all’avanguardia e costituirà per il territorio circostante un importante e stabile indotto economico”.