easyJet: anche in Italia i corsi di cultura aeronautica nelle scuole primarie
Il progetto, aperto a tutte le scuole che ne facciano richiesta
Sensibilizzare già dai banchi di scuola il mestiere affascinante di pilota di aerei, sfidando gli stereotipi di genere sul lavoro. E’ questo il progetto di easyJet che vede i piloti della compagnia aerea britannica coinvolti in sessioni video sul mondo dell’aviazione e su uno dei mestieri che da sempre solleticano la curiosità dei bambini.
Il via nei giorni scorsi con la scuola primaria di Scuola Europa di Milano l’Iniziativa “Piloti a Scuola”, dedicata alle scuole italiane. Una iniziativa analoga “Virtual Pilot School Visits” era già stata avviata nel Regno Unito, molto apprezzata dalle scuole in Inghilterra. In un anno scolastico particolarmente complicato e con la DAD che spesso ha sostituito le lezioni in classe, la compagnia ha voluto organizzare delle sessioni virtuali divertenti per i bambini facendo scoprire loro le caratteristiche dell’aviazione anche da casa. Le prime due lezioni sono state tenute da Stéphanie Coenen, pilota easyJet dal 2006, in collegamento per raccontare ai più piccoli questa affascinante professione, sfidando con esempi concreti, gli stereotipi di genere sul lavoro.
Il progetto, aperto a tutte le scuole che ne facciano richiesta ha coinvolto nello specifico gli alunni delle classi terze, introducendo, con un linguaggio semplice e adatto ai più piccoli, alcuni elementi di geografia e scienze, offrendo uno sguardo dietro le quinte di una delle professioni più affascinanti del mondo.
Gli argomenti trattati hanno aiutato i bambini a comprendere i principi scientifici del volo: ad esempio a capire in che modo le ali, la spinta, la resistenza e la portanza permettono agli aerei di volare.
Sono stati affrontati anche argomenti come le formazioni di nuvole, l’impatto del vento sulle operazioni di volo, come viene studiata una rotta, quali mappe vengono utilizzate, cogliendo anche l’occasione per raccontare come è fatta la cabina di pilotaggio, come funzionano i comandi e cosa rende importanti le diverse parti di un aereo. L’incontro con la pilota è stata anche un’occasione per rispondere ad alcune delle domande che maggiormente stuzzicano l’interesse dei bambini: come fa un aeroplano a volare? Come fanno i piloti a sapere dove stanno andando? Come fa un aereo a non cadere quando piove o nevica forte?
“Sappiamo che per i bambini e le bambine questo è stato un anno diverso e complicato. – ha commentato Lorenzo Lagorio, Country Manager di easyJet Italia. – Sono stati travolti, ancor più di noi adulti, dai cambiamenti che l’emergenza sanitaria ha comportato trovandosi spesso a dover seguire le lezioni da casa. Per questo siamo felici di offrire il nostro contributo con un momento didattico fuori dal comune che permetta loro di imparare e magari anche scoprire una nuova passione da cui, un giorno, costruire una professione”.
Grazie alla presenza di Stéphanie Coenen, si è trattato anche di un’opportunità importante per rimarcare ai bambini come il lavoro di pilota possa essere svolto indifferentemente sia da donne sia da uomini. Rompere gli stereotipi di genere che circondano il settore e valorizzare il talento femminile è infatti un obiettivo centrale per easyJet, che nel 2015 ha anche lanciato la “Amy Johnson Initiative”, che prende il nome da una pilota pioniera nell’aviazione britannica. Con questo programma, easyJet ha promosso diverse visite nelle scuole in tutta Europa per ispirare la prossima generazione di piloti donne, supportando organizzazioni che lavorano in questa direzione e aumentando la consapevolezza del ruolo delle donne pilota attraverso diverse azioni.
“Anche noi siamo stati felici di poter offrire ai nostri alunni una bella esperienza – ha commentato Patrizia Pasqualini, Preside della primaria dell’Istituto onnicomprensivo Scuola Europa – che per un giorno ha portato in classe non solo gli insegnanti, ma anche un pilota che ha svolto una lezione che non si trova sui libri, ma che ha sicuramente acceso la curiosità e la voglia di scoprire quel mondo che da sempre affascina i bambini” .L’iniziativa rientra nel più ampio progetto di supporto che la compagnia sta offrendo alle comunità nei Paesi ove è operativa dall’inizio della pandemia, mettendo a disposizione il proprio organico per cercare di rendere questo periodo difficile un po’ più sereno e, dove possibile, anche divertente.
“È stato bello vedere come l’ordinario della mia professione – ha concluso Stéphanie Coenen, pilota di easyJet – appaia straordinario e meraviglioso agli occhi dei bambini. Penso sia importante, inoltre, che anche le bambine abbiano modelli di ruolo visibili per rompere gli stereotipi di genere sulle professioni come la mia e che si sentano incoraggiate a considerare anche una carriera da pilota tra le opzioni“.
Fabio Gigante