Dopo 15 anni, in sicurezza il centro abitato di Roccafiorita
Schifani: «Tutela del territorio è tra le nostre priorità»
A Roccafiorita, paese sul versante ionico dei monti Peloritani, dopo quindici anni di attesa, parte l’iter per il consolidamento del centro abitato. La Regione Siciliana, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico diretta da Maurizio Croce, ha pubblicato la gara d’appalto per i lavori di messa in sicurezza dell’area, del valore complessivo di 1,2 milioni di euro. Le domande di partecipazione possono essere presentate entro il prossimo venti marzo.
«L’attività complessiva di difesa del territorio a cui dedichiamo la massima attenzione – spiega il presidente della Regione, Renato Schifani, alla guida della Struttura contro il dissesto – si fonda su una pianificazione attenta e rigorosa, su competenze e professionalità di alto livello e sulla razionalizzazione delle risorse, con l’obiettivo primario della salvaguardia della pubblica incolumità».
In questi anni i movimenti franosi, tuttora attivi, hanno messo a repentaglio la sicurezza degli abitanti di Roccafiorita, in particolare nella contrada Valanche-Paolazzo, a poca distanza dal centro, e in tutta l’area che si snoda sino alla strada provinciale 12, unica via di accesso al paese e bretella di collegamento strategica per tutto il comprensorio.
L’area, infatti, è contraddistinta dalle sigle R4 e P4, le più alte classificazioni di rischio e di pericolo. I danni maggiori hanno interessato fabbricati e infrastrutture, ma anche alcune arterie viarie, con limitazioni al traffico veicolare che hanno provocato numerosi disagi all’utenza.
Per porre rimedio agli avvallamenti e ai cedimenti del terreno, ancora ben visibili sia in via Fontana Nuova sia in via Benedetto Croce, occorrerà, prima di tutto, ridurre il rischio geomorfologico e frenare le azioni di spinta esercitate dai terreni situati a monte. Per farlo, saranno realizzate tre paratie di pali di lunghezza variabile e una serie di gabbionate metalliche alte due metri per la stabilizzazione dei terrazzamenti esistenti. Prevista anche la costruzione di un muro a mensola e in cemento armato per un’estensione di circa sessanta metri e un’altezza di oltre due metri. Si procederà, inoltre, con una serie di interventi complementari utili alla sistemazione delle pavimentazioni dei tratti di strada che presentano lesioni e fessurazioni, ma anche con il rifacimento di marciapiedi e ringhiere, oltre al ripristino dell’impianto di raccolta delle acque, alla sostituzione delle tubazioni e al rifacimento dei pozzetti.
Caterina Guercio