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Domenico Arcuri: the finish

Si sapeva già che la testa di Arcuri era negli accordi del nuovo governo, la volevano in tanti, anche pezzi del vecchio governo Conte, ma sembrava intoccabile.

Si sembrava intoccabile, ma  è andata:  Draghi ha celebrato la sua fine, mandandolo a casa, mettendo al suo posto il Generale di Corpo D’Armata Francesco Paolo Figliulo, per dirla pulita e veloce.

Per Salvini e Meloni è stata certamente una bella rivincita poichè il pluripotente Commissario Anticovid voluto da Conte M5S e PD, era malvisto da mezzo parlamento sia per la gestione oscura delle mascherine che per il tanto “potere” che gli era stato concesso.

L’Arcuri ha gestito un’operazione da oltre 1miliardo di euro, per presidi sanitari, mascherine, bombole senza ossigeno e salvavita, come quando si acquistano gli ascaretti e i ghiaccioli all’ingrosso per la rivendita popolare allo stadio.

Ma su Arcuri non credo sia stato solo un “finish” di mandato, su di Lui pendono diverse anomalie che presto lo vedranno quale “attore protagonista” di una surreale (a dir poco) vicenda “gialla” (per rimanere in tema CHINA)  che entrerà nella storia di questo nostro Paese.

A lui – come è giusto che sia – sono arrivati i ringraziamenti di rito da parte del Presidente Draghi che per mettersi il “ferro dietro la porta” intanto lo ha messo alla porta e poi si “cunta”

Un’operazione pure politica che stabilizza quell’ammasso di partiti che dovrebbero sostenere questo Governo.

Ma tornando al lato oscuro delle mascherine di Arcuri non possiamo non chiederci cosa realmente sia accaduto tra lui (Arcuri), il Sig. Benotti (detto U Professore) e l’allegra Compagnia anticovid a cui è stata affidata la salute degli italiani.

C’è di fatto che pure il PD s’era fatto “infruciare” dal finto professore che esercitava un ruolo che non poteva esercitare e nel nome del paese. Per chi se lo fosse perso: Prodi prese Benotti quale consigliere giuridico non sappiamo di cosa, ma il PD aveva il prosciutto negli occhi e non vedeva o faceva finta di non vedere.

Stessa fine toccò anche a Paolo Borrelli, Capo della Protezione civile, a cui sono arrivati i ringraziamenti di rito da parte di Draghi che ha pensato bene di sostituirlo con Fabrizio Curcio anche in questo caso per fare “pulizie di cambio stagione”.

E allora potremmo dire che sembrerebbe l’inizio di una nuova partita? Si, in parte si, tuttavia crediamo che il gioco che non sarà un gioco si farà talmente duro che ne vedremo delle belle che non saranno affatto “belle”.

Francesco Panasci

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