Debutta al Teatro Massimo di Palermo il nuovo allestimento di “Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa” con la regia di Roberto Catalano
La regia di Roberto Catalano, sul podio il Maestro Davide Levi
Torna dopo 19 anni al Teatro Massimo di Palermo, Il matrimonio segreto, dramma giocoso in due atti di Domenico Cimarosa, su libretto di Giovanni Bertati, tra le opere più importanti e acclamate del Settecento. Sarà in scena da venerdì 30 settembre (ore 20:00) a mercoledì 5 ottobre, in un nuovo allestimento internazionale, in coproduzione con l’Opera di Tenerife e il Teatro Regio di Parma, che vede impegnati l’Orchestra e il Corpo di ballo del Teatro Massimo.
A firmare la regia è il giovane e già affermato regista siciliano Roberto Catalano, mentre sul podio dell’Orchestra sale il Maestro Davide Levi. Le scene sono di Emanuele Sinisi, i costumi di Ilaria Ariemme, le luci di Fiammetta Baldiserri, riprese da Oscar Frosio, i movimenti coreografici di Jean–Sébastien Colau, neo direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo. Maestro al cembalo è Giuseppe Cinà. Assistente alla regia è Luca Baracchini.
L’opera è realizzata in coproduzione con l’Opera di Tenerife e il Teatro Regio di Parma nell’ambito di un progetto internazionale rivolto ai giovani che vede al fianco di cantanti di successo, giovani che si stanno affermando nei più importanti concorsi e palcoscenici internazionali. Ne sono protagonisti: Veronica Marini (30, 2, 5) e Giulia Mazzola (1, 4) (Carolina); Vincenzo Taormina (30, 2, 5) e Francesco Leone (1, 4) (Geronimo); Anna Maria Sarra (30, 2, 5) e Marilena Ruta (1, 4) (Elisetta); Nel ruolo della zia Fidalma Marianna Pizzolato, tra le artiste più acclamate della sua generazione e amatissima dal pubblico palermitano (30, 2, 5) e Claire Gascoin (1, 4) (Fidalma); Omar Montanari (30, 2, 5) / Jan Antem (1, 4) (Conte Robinson); Giorgio Misseri (30, 2, 5) e Antonio Mandrillo (1, 4) (Paolino). In scena, insieme a loro, i ballerini del Corpo di ballo del Teatro Massimo.
Vivacissima commedia degli equivoci, Il matrimonio segreto, ricco di echi della trilogia Mozart-Da Ponte e di anticipazioni rossiniane, è considerato uno dei più grandi successi della storia dell’opera. La leggenda vuole che alla prima rappresentazione, avvenuta al Burgtheater di Vienna il 7 febbraio 1792, era stato tale il successo che l’imperatore Leopoldo II ne aveva chiesto il bis integrale. La vicenda, tratta dalla commedia The Clandestine Marriage di George Colman Sr. e David Garrick, a sua volta ispirata al ciclo pittorico di William Hogarth, racconta i personaggi con leggerezza e profondità: Carolina e Paolino sono innamorati e si sono sposati segretamente nel timore di incorrere nelle ire del padre di lei Geronimo che aspira a un matrimonio di maggiore prestigio sociale per la figlia maggiore Elisetta e per la minore Carolina; mentre la zia Fidalma è invaghita del giovane commesso Paolino. L’arrivo del conte Robinson complica la vicenda: fidanzato a Elisetta in cambio di una ricca dote, si invaghisce di Carolina. Il lieto fine non può mancare: Carolina e Paolino sono perdonati e il conte accetta la ragionevole unione con Elisetta, in un trionfo delle motivazioni sensate del teatro goldoniano e del dispotismo illuminato asburgico.
La messa in scena di Roberto Catalano cala la vicenda nella New Yorks degli anni ‘50, a Broadway, all’interno della Geronimo & Co., la pasticceria dove viene confezionato il babà più prestigioso che sia mai stato prodotto. Il via vai di artisti sulla strada appena fuori dal negozio è fonte di grandi sogni per Carolina, figlia di Geronimo, la più piccola della famiglia, che ha trascorso ogni giorno desiderando di poter correre verso uno dei tanti teatri che circondano la pasticceria del padre. E così, sfuggendo ai compiti che il lavoro le impone, lei danza, ogni momento in cui può non essere vista, sperando di poter un domani affiancare il suo idolo di sempre: Gene Kelly. In cuor suo nasconde però il segreto di avere sposato il ragazzo delle consegne, il semplice Paolino, di cui è innamorata. Un matrimonio segreto che potrebbe non essere accettato da nessuno della sua famiglia, tutti troppo impegnati nell’affannosa ricerca di una felicità personale che li vede costantemente distratti dalla brama di conquista di qualcosa che, credono, potrà arricchirli ancora di più.
“In questo piccolo mondo, fatto di desideri e aspirazioni più o meno sincere, si muovono personaggi che tendono verso ciò che credono possa essere un’idea di felicità – dice il regista Roberto Catalano – l’affannosa e svelta ricerca a cui sembriamo tutti così devoti che il più delle volte non porta da nessuna parte. E poi ci sono i due sposi con la loro felicità semplice, coi loro sogni e la loro immaginazione che sempre può sollevarli dal peso del bisogno di ciò che è sempre più lontano da dove ci si trova … la pasticceria di Geronimo è il piccolo mondo dove per un giorno intero, nascono e vivono sentimenti più vicini a noi di quanto si possa immaginare”.
La prima di venerdì 30 settembre sarà trasmessa in diretta streaming sulla WebTV del Teatro Massimo.
Durata dello spettacolo: 3 ore circa compreso un intervallo alla fine del primo atto.
Biglietti: da 15 a 115 euro
Turni
Prime venerdì 30 settembre ore 20.00
Opera sabato 1 ottobre ore 18.30
D domenica 2 ottobre ore 17.30
C martedì 4 ottobre ore 18.30
B mercoledì 5 ottobre ore 18.30
Info: https://www.teatromassimo.it/