Con l’entrata in vigore del decreto Cura Italia i lavoratori dipendenti e i collaboratori con figli fino a 12 anni potranno chiedere all’Inps il congedo con un limite massimo di 15 giorni per famiglia.
Entro questa settimana dovrebbe essere pubblicata la circolare applicativa del decreto ma intanto il presidente Inps, Pasquale Tridico ha fatto sapere che la richiesta va fatta all’azienda che non puo’ rifiutarlo. Potra’ essere chiesto per un periodo continuativo o essere spezzettato tra i genitori e potra’ essere retroattivo ovvero chiesto a partire dal 5 marzo, la data a partire dalla quale sono state chiuse le scuole. E’ prevista un’indennita’ pari al 50% della retribuzione (50% del reddito giornaliero per i giorni chiesti per i collaboratori).
Se si e’ gia’ chiesto il congedo parentale (senza retribuzione o quello con un’indennita’ pari al 30% della retribuzione per chi ha figli fino a sei anni) questo sara’ convertito nella nuova misura. Per questo congedo e’ prevista la contribuzione previdenziale figurativa che non c’e’ invece per il congedo parentale normale senza retribuzione. Non sara’ conteggiato nel limite massimo previsto per il congedo parentale per la cura dei figli fino a 12 anni (sei mesi per ogni genitore con un limite complessivo di 11 se il padre ne utilizza almeno tre).
L’ indennita’ e’ estesa ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps ed e’ commisurata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 50% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente dalla legge, a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto. Possono chiedere alternativamente il congedo entrambi i genitori purche’ l’altro genitori lavori e non sia disoccupato, senza lavoro o beneficiario di altri strumenti di sostegno al reddito come ad esempio cassa integrazione, Naspi o reddito di cittadinanza per le quali al momento, viste le regole contro la diffusione del contagio, non e’ prevista alcuna attivazione nella ricerca del lavoro. Se si hanno figli disabili non si applica il limite di eta’ se il figlio frequenta la scuola o e’ normalmente ospitato in un centro diurno.
Se si hanno figli tra i 12 e i 16 anni si puo’ chiedere il congedo senza riconoscimento dell’indennita’ ne’ della contribuzione figurativa sempre che l’altro genitore lavori e non sia disoccupato o destinatario di strumenti di sostegno al reddito.
Le stesse norme valgono per i genitori affidatari.
In alternativa alla richiesta del congedo si puo’ chiedere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, che salgono a 1.000 per i lavoratori del settore sanitario,per quelli della Polizia di Stato, per la sicurezza e per i settori impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid, da utilizzare per il periodo di chiusura delle scuole.
Il bonus per i servizi di baby sitting viene erogato mediante il libretto famiglia.
Le modalita’ operative per accedere al congedo e al bonus sono stabilite dall’Inps che su queste fara’ un monitoraggio.
Se emergera’ il superamento del limite di spesa le domande saranno rifiutate.
Al momento per queste misure sono previsti 1,23 miliardi per i dipendenti privati, gli autonomi e i collaboratori.
Il congedo puo’ essere richiesto anche dai dipendenti pubblici e l’erogazione dell’indennita’, nonche’ l’indicazione delle modalita’ di fruizione del congedo saranno a cura dell’amministrazione pubblica con la quale intercorre il rapporto di lavoro.