Crollo nel cantiere Esselunga a Firenze. Cosa non ha funzionato?
Crollo nel cantiere Esselunga a Firenze: tre operai morti, uno disperso e altri tre estratti vivi. Ancora una volta qualcosa nella sicurezza non ha funzionato.
Ancora una volta una tragedia su un cantiere di lavoro, proprio nei cantieri dove la gente lavora, vive, ha il cuore, dove sogna e crea il futuro della nazione.
La sicurezza è senz’altro importante nella gestione del cantiere ma, in questo caso, più che mai, è opportuno aspettare i risultati delle indagini per capire cos’è realmente successo. Da indiscrezioni permeate dai mezzi informativi, verosimilmente si è trattato del cedimento strutturale di una trave in c.a.p. in fase del getto in calcestruzzo del solaio e/o di un errore umano.
Di certo, per quanto a conoscenza sinora, non c’entra nulla il subappalto né tantomeno il ribasso d’asta. Infatti, gli oneri della sicurezza e la manodopera nell’appalto non sono soggetti a ribasso d’asta e il subappalto dev’essere specificato e previsto, per categorie e importi, dalla Stazione Appaltante nel bando di gara nonché, dev’essere altresì puntualizzato dall’impresa in fase di presentazione dell’offerta. Infine, per essere autorizzati da parte della Stazione Appaltante il subappalto, oltre ad essere in linea con quanto prima scritto, deve garantire tutti i requisiti tecnici, economici e di sicurezza in linea con quelli assunti dall’impresa aggiudicataria principale e previsti in progetto.
Il problema è solo ed esclusivamente culturale legato alla logica del massimo profitto in rapporto a quelli che sono, a prescindere dal tipo di aggiudicazione, i costi di gestione, esercizio, burocratici, etc. che gravano sull’impresa aggiudicataria. Infatti, i cantieri aggiudicati con l’offerta economicamente più vantaggiosa o con altre procedure similari e/o affidati direttamente con l’appalto integrato non vanno certamente meglio perciò che riguarda la sicurezza rispetto a quelli aggiudicati con il maggior ribasso.
Allora, a mio avviso si dovrebbe snellire, semplificare ed alleggerire tutte le procedure dell’appalto e dell’esecuzione dei lavori e quindi dei costi che gravavo sulle Imprese e dall’altra, incrementare in modo serio i controlli sia da parte dei tecnici, delle D.L., del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione sia, dei funzionari dell’Ispettorato del Lavoro che dovrebbero vigilare, attualmente numericamente inadeguati, e di quanti altri deputati ai controlli.
Altro discorso va fatto invece per la sicurezza nei cantieri di opere affidate, gestite ed eseguite da privati, dove tutte le figure professionali, addetti alla progettazione, aggiudicazione, esecuzione, sicurezza e collaudo sono scritte a libro paga dell’azienda che realizza l’opera. In quest’ultimo caso, certamente la normativa andrebbe rivista, al fine di porre rimedio all’assenza di terzietà e libertà intellettuale tra le varie figure professionali che gestiscono l’opera.
Giulio Verro