Crisi Idrica ad Agrigento: nuovi pozzi sostituiscono la nave cisterna
Grazie alla scoperta di nuovi pozzi, la Regione Siciliana riduce l'uso della nave cisterna per il rifornimento idrico, garantendo una maggiore quantità d'acqua nelle reti dell'Agrigentino."
Crisi idrica ad Agrigento: la nave cisterna e i nuovi pozzi come soluzione temporanea
Agrigento, 19 agosto 2024 – La crisi idrica che ha colpito l’Agrigentino ha costretto le autorità a cercare soluzioni immediate per fronteggiare la siccità. Una delle risposte più rapide è stata l’impiego della nave cisterna “Ticino” della Marina Militare, che ha attraccato al porto di Licata per rifornire la regione di acqua potabile. Tuttavia, questa soluzione, seppur efficace, potrebbe essere messa in stand by grazie alla scoperta di nuovi pozzi che promettono un apporto idrico superiore.
Costi contenuti e collaborazione efficace
In seguito alle verifiche effettuate su richiesta della Protezione civile regionale, i costi per l’utilizzo della nave cisterna sono risultati inferiori alle previsioni iniziali. Il rifornimento di acqua per mezzo della “Ticino” costerà alla Regione Siciliana 20.680 euro, una cifra inferiore a quella ipotizzata inizialmente. Questo risultato è stato comunicato attraverso una nota inviata alla Regione dal Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa (Covi).
Salvo Cocina, dirigente generale della Protezione civile regionale, ha espresso gratitudine verso tutte le istituzioni coinvolte: «Ringraziamo il dipartimento nazionale di Protezione civile, il Covi, la Marina Militare e tutte le istituzioni che si sono subito attivate per rendere questo importante servizio alla Sicilia. Una collaborazione che è stata utile per tamponare la grave emergenza siccità che stiamo affrontando».
Nuovi pozzi e miglioramenti imminenti
Nonostante l’efficacia della nave cisterna, la soluzione più promettente per il futuro sembra essere rappresentata dai nuovi pozzi individuati nell’Agrigentino. Grazie a questi, è stato possibile immettere nelle reti idriche locali una quantità di acqua nettamente superiore rispetto a quella che poteva essere fornita dalla nave cisterna. Cocina ha sottolineato che l’apporto idrico garantito dai nuovi pozzi raggiunge i 150 litri al secondo, equivalenti a 18.000 metri cubi al giorno. Questa quantità supera di gran lunga l’apporto di circa 2 litri al secondo che la nave cisterna poteva garantire.
Inoltre, sono in corso ulteriori interventi che, una volta completati, incrementeranno di altri 100 litri al secondo l’apporto idrico nella regione. Questi lavori fanno parte del primo Piano per l’emergenza idrica, finanziato con 20 milioni di euro dal governo nazionale, a cui si stanno aggiungendo altri 38 milioni di risorse regionali.