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Covid19/Trasporti . Ugl, su TPL chiesti maggiori controlli sul protocollo sicurezza e lo sblocco dei pagamenti
“Chiediamo al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci ed all’Assessore alla Salute Ruggero Razza di volere intervenire per verificare la corretta applicazione delle istruzioni operative per la regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid 19 negli ambienti di lavoro”.
Così il Segretario Ugl Sicilia, Giuseppe Messina e il Segretario regionale Aggiunto dell’Ugl, Giuseppe Scannella, intervenendo a seguito delle tante segnalazioni di lavoratori iscritti all’Ugl del settore pubblico e del privato del TPL, raccolte dal sindacato nei giorni scorsi sull’emergenza Coronavirus.
“Come Ugl segnaliamo che sulla informativa delle istruzioni operative contenute nel suddetto Protocollo – proseguono – talune aziende del pubblico e del privato del Trasporto pubblico locale hanno operato in maniera difforme e soprattutto non hanno ancora distribuito i fondamentali presidi (Dpi) come le mascherine per contrastare nel luogo di lavoro il diffondersi del virus”.
“In merito al ritardo dei fondi stanziati dalla Regione relativi al primo trimestre 2020 necessari a garantire il pagamento con puntualità delle retribuzioni ai lavoratori del Trasporto pubblico locale, che nonostante l’emergenza sanitaria in atto continuano responsabilmente a lavorare – aggiungono i sindacalisti – chiediamo al Governatore della Sicilia di intervenire con autorevolezza per lo sblocco dei relativi decreti di pagamento per destinare finalmente gli stipendi a migliaia di lavoratori del Tpl pubblico e privato e rasserenare le famiglie in questo momento di grave emergenza sanitaria ed economica”.
“Molti datori di lavoro nel settore del TPL – concludono Messina e Scannella – hanno già avviato le procedure con i sindacati per la richiesta di ammortizzatori sociali per il proprio personale dipendente ed il clima nel settore si fa sempre più teso, per cui lo sblocco dei pagamenti servirebbe a restituire un clima di fiducia”.