Con Naturando Sicilia per vivere l’escursione notturna su Monte Gallo dove abita l’eremita-artista.
Nei giorni scorsi l’Associazione Naturando Sicilia, creata da Matteo La Rosa, Naturalista-Geologo, che si occupa di turismo escursionistico, naturalistico, passeggiate ed attività didattiche nelle scuole, ha organizzato un’escursione sotto le stelle presso il semaforo Borbonico che si trova in cima a Monte Gallo dove vive Isvraele, l’eremita-artista. Al rendez-vous alle 18.30 in Via Tolomea con Matteo e l’altra guida, Elis Kasmi ci siamo ritrovati in tanti. Il sentiero inizia a ridosso delle case della parte nord di Mondello, all’incrocio fra via Oreste e via del Semaforo. La prima parte del percorso è in salita su strada asfaltata poi acciottolata, osservando sulla sinistra le 170 villette incompiute e abbandonate di Pizzo Sella, frutto di abusivismo edilizio, mentre sulla destra si nota la falesia del Bauso Rosso.
Qui Matteo, non può che iniziare a darci la sua prima lezione di Geologia, parlando delle caratteristiche e della composizione delle rocce, della compattazione dei sedimenti con il processo di Diagenesi. Entrati nel territorio della Riserva Naturale Orientata di Capo Gallo si continua a salire, ora a tornanti su strada sterrata, e si comincia ad intravedere il Semaforo Borbonico, in alto fra candide rocce. Dopo un ultimo tornante si giunge a Piano dello Stinco, un piccolo altopiano con vegetazione mediterranea, al centro del quale si trova la deviazione che conduce all’altura del Semaforo, preceduta da un bel punto panoramico sulle falesie a picco sul mare dal quale ammiriamo uno spettacolare tramonto.
Arrivati al semaforo ci accoglie Isvraele (siamo stati fortunati non sempre è di buon umore)…”Dio oggi mi ha dato un segnale, sapevo che sareste arrivati”. E da buon “padrone di casa” ci chiede di accomodarci….Il posto è incantevole e allo stesso tempo intriso di misticità. Mi avvicino a Isvraele, con grande gentilezza e garbo cercando di guadagnare la fiducia di uomo schivo e solitario…è un po’ restio a parlare ma riesco nel mio intento, raccontandomi la sua vita e le sue vicissitudini. “Io sono lo strumento di Dio, il servo di Dio e quindi sono lo strumento di Dio. Io mi affido sempre a Lui, in ogni cosa, prima che scendo in citta o realizzo qualcosa attendo sempre un suo segnale”.
Le montagne attorno a Palermo continuano ad affascinare e attrarre a sé la sensibilità di chi desidera una vita più lontana dalla società e più vicina al cielo. Così come la Santauzza, Santa Rosalia, di nobile famiglia normanna che lasciò la corte per una vita solitaria, in preghiera e contemplazione, rifugiandosi presso una grotta sul Monte Pellegrino dove visse in eremitaggio per circa otto anni, fino alla morte…. Isvraele, ex muratore di Partanna Mondello dal 1997 abita nel semaforo Borbonico, una montagna brulla ai margini della città a fianco della montagna del disonore di Palermo, Pizzo Sella dove c’è la sua dimora. Si tratta di una costruzione di origine borbonica, sorta come postazione di vedetta della Reale Marina Militare Borbonica al tempo del Regno delle Due Sicilie. Si trova infatti in un punto strategico che permette la vista di tutta la costa a ovest fino a San Vito Lo Capo e dal lato opposto di tutto il Golfo di Palermo, fin quasi a Cefalù.
Da quasi 30 anni a questa parte, poi, il semaforo è tornato alla ribalta grazie a Isravele, che lo ha scelto come dimora. In vent’anni di lavoro solitario lo ha trasformato in portentoso tempio naif, considerato uno dei più impressionanti esempi di outsider art in Europa. Qui Isvraele, è riuscito a trasformare l’incuria in bellezza, tramite un lavoro costante. Sale e scende, due volte a settimana, con lo zaino carico di sassolini e cemento, al limite del disumano, che lui chiama preghiera. Un luogo ricoperto da mosaici e dipinti, ricco di simboli cristiani, ebraici, islamici; triangoli, cuori, angioletti e stelle di David ovunque; immagini di santi e statuette di pecore (che rappresentano le anime buone). Colori e simboli che accompagnano il pellegrino dall’inizio della “Via Santa”, la via per raggiungerlo (i circa 2 km che anticipano l’edificio) e che poi, arrivati alla meta, sorprendono gli occhi di meraviglia. Isvraele è stanco, sono le 22.30 e dobbiamo prendere il sentiero di ritorno…”Faro di Dio” è il nome che Isravele ha dato al semaforo. Per lui l’opera di riqualificazione del semaforo è un “omaggio a Dio” e per questo il suo obiettivo è farne un santuario…
Naturando Sicilia, vi dà appuntamento a sabato 27 luglio per uno splendido itinerario naturalistico che vi porterà alla scoperta della Grotta Mazzamuto in notturna, nel suggestivo territorio di Altavilla Milicia, tra paesaggi mozzafiato sul Tirreno ed interessanti curiosità locali. Per info contattare solo messaggi whatsapp: 3299854681 oppure naturandosicilia@gmail.com
Fabio Gigante