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Claudio Collovà è il nuovo direttore artistico di Segesta Teatro Festival

Claudio Collovà è il nuovo direttore artistico di Segesta Teatro Festival

 

Cambio al vertice del Festival che ogni estate anima il Parco Archeologico di Segesta

Claudio Collovà sarà il nuovo direttore artistico del Segesta Teatro Festival per il prossimo triennio, dal 2022 al 2024. La nomina ufficiale è avvenuta il 17 dicembre in apertura del convegno “Parco Archeologico di Segesta – Ricerca e turismo sostenibile: un nuovo modello di destinazione turistica” organizzato nell’ambito di “tourismA – Salone Archeologia e Turismo Culturale” al Palazzo dei Congressi a Firenze.

 

Le dichiarazioni di Claudio Collovà, direttore artistico di Segesta Teatro Festival: 

«Ringrazio il direttore del Parco archeologico di Segesta, la dottoressa Rossella Giglio, per aver manifestato la sua fiducia nei miei confronti affidandomi il prestigioso incarico di guidare il Festival per i prossimi tre anni. La mia gratitudine va senz’altro a lei, che ha manifestato sin da subito un forte spirito di collaborazione, accogliendo le mie proposte con stima e apertura al cambiamento.

Facendo tesoro dell’esperienza maturata nel corso di nove edizioni delle Orestiadi di Gibellina e raccogliendo l’eredità dei direttori che in questo meraviglioso teatro hanno operato prima di me, mi impegnerò a dare il mio contributo per valorizzare il Parco archeologico con proposte di spettacolo che siano in profondo ascolto della sacralità di quei luoghi, senza rinunciare ai linguaggi del contemporaneo.

Nel corso del prossimo triennio, è inoltre mia intenzione aprire la programmazione al contesto internazionale, così ricco di voci e protagonisti di alto profilo, consolidando la vocazione interculturale della nostra terra e favorendo quindi il dialogo con realtà affini alla sensibilità e all’identità del Teatro di Segesta, disseminate lungo tutto il Mediterraneo e oltre, verso il lontano Oriente.

Si tratta di un ruolo di grande responsabilità che intendo assumere con l’ambizione di immaginare una programmazione basata su tre principi guida: sacralità, ricerca, molteplicità. Il rispetto del “sacro” è connaturato all’identità storica e artistica di quei luoghi, che richiede quindi un percorso di ricerca incentrato su visioni artistiche autentiche. Immaginando un festival diffuso nei tanti siti del Parco di Segesta, la chiave della molteplicità renderà poi possibile una programmazione ricca non solo di teatro ma anche di musica, danza e poesia. Seguire questi principi aiuterà me e i miei collaboratori a costruire il Segesta Teatro Festival nel segno della qualità, apportando il nostro contributo all’espansione del turismo e al consolidamento dello spettacolo dal vivo come centro della vita pubblica.

Per il raggiungimento di questi obiettivi, spero di poter avviare anche un percorso di collaborazione con i teatri antichi siciliani. Molto può essere fatto se con altri direttori si apre un dialogo costruttivo che unisca tutti i luoghi meravigliosi che costituiscono il patrimonio della nostra isola. Se si avvia una rete su un piano di sinergia oggi tutto da scrivere, si possono ottimizzare le risorse anche in senso economico e quindi valorizzare ulteriormente i nostri siti.»

Teatro antico 4 © Parco archeologico di Segesta

Claudio Collovà

Curriculum

Nato a Palermo, si è diplomato regista nel 1985 presso la Scuola Teatès diretta da Michele Perriera, ha debuttato nel 1987 con Il cavaliere bizzarro di Michel de Ghelderode. Molti dei suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali di teatro in Italia e in Europa. La sua poetica, principalmente legata alla pittura e alla fisicità dell’attore, si incrocia spesso con la danza e trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.

Tra i suoi lavori più conosciuti ricordiamo Le buttane di Aurelio Grimaldi, Eredi su Magritte, Miraggi Corsari da Pasolini, Fratelli di Carmelo Samonà, La caduta degli angeli da i drammi celtici di W.B. Yeats, K. l’agrimensore dal Castello di Kafka, La famiglia dal Re Lear di Shakespeare, Hamlet Album de Familie da Müller e Shakespeare rappresentato a Bucarest e in Italia in lingua rumena per il Teatrul Mic (Piccolo Teatro), Donne in tempo di guerra da le Troiane di Euripide che ha inaugurato il Festival di Potsdam in Germania nel 2005.

Per l’Unione dei Teatri d’Europa ha diretto uno studio sul “Woyzeck” di Büchner al Wihelma Theater di Stoccarda, poi prodotto a Budapest in lingua magiara con il Maladype Szene al Thalia Teater. Col Teatro Biondo di Palermo sono stati prodotti gli spettacoli La terra Desolata di Eliot (2004) e, negli anni successivi, Uomini al buio – Ulyssage # 6 e Artista da Giovane dal Dedalus di Joyce, e ancora I nostri tempi dall’opera di Michele Perriera. Nel 2009 con il Teatro Biondo porta a conclusione il progetto di collaborazione triennale con Ulyssage # 3 Telemachia nuovo capitolo dall’Ulisse.

Ha inoltre scritto e diretto da Rilke Ogni qualvolta levo gli occhi dal libro, che ha aperto le Orestiadi di Gibellina nel 2014, da lui dirette dal 2009 al 2017. Il suo lungo lavoro su Joyce si è concluso con gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma con Ulyssage # 4 – La Biblioteca.

Con Antonio Neiwiller ha intrapreso un proficuo periodo di studio e di ricerca, partecipando agli spettacoli della Trilogia della Vita Inquieta: Dritto all’inferno su Pasolini, Salvare dall’oblio su Tarkovskij e Canaglie su Majakowskij prodotti da Teatri Uniti di Napoli nel triennio 1990-1992. Come attore ha lavorato, tra gli altri, con Mario Martone a Siracusa per I persiani, attore e aiuto-regia, con De Capitani a Gibellina nel ’90 ne La sposa di Messina di Schiller, e con Mimmo Cuticchio con cui ha scritto e diretto Le audaci imprese io cunto.

Lavora regolarmente nel campo della formazione tenendo seminari in tutta Italia, e ha insegnato regia presso le Università di Palermo, Pescara e Milano. Dal 2009 è docente di Regia presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Catanzaro. Dal 1997 a oggi ha curato progetti teatrali con giovani minori dell’area penale, all’interno dell’IPM di Palermo e presso l’USSM, Istituto Malaspina, realizzando numerosi spettacoli riconosciuti e sostenuti dal Ministero di Giustizia.

Lo spettacolo Massa e Potere da Canetti ha aperto la XXIX edizione delle Orestiadi. Nel 2011 il Festival delle Orestiadi con la sua direzione si aggiudica il premio nazionale ANCT della critica come miglior festival di teatro contemporaneo in Italia. Per il Teatro Biondo Stabile di Palermo scrive e dirige la riduzione da Stefano D’Arrigo Horcynus Orca nel 2016 e da Carmelo Samonà, Fratelli, nel 2018.

Docente e regista a Siracusa nel 2017 presso la scuola di alta formazione dell’INDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico, ha diretto lo spettacolo Cassandra da Christa Wolf nel 2018. Nel maggio 2018 scrive e dirige Angeli in Biblioteca da I Quaderni di Malte Laurids Brigge, secondo lavoro su Rilke. Nell’aprile del 2019, scrive e dirige Il Piccolo Amleto da Shakespeare e Müller, in collaborazione con il Ministero della Giustizia.

Nel cinema ha lavorato come attore con i registi Michael Cimino, Wolf Gaudlitz, Anita Doron, Marco Risi, Davide Riondino, Federico Cruciani, Luca Ribuoli, Stefano Lodovichi, Giuseppe Carleo, Marco Bellocchio, Olga Torrico, Laura Schimmenti, Paolo Licata, Roberto Andò e Alessandra Pescetta con cui ha scritto e interpretato Il velo della sposa, tratto dalla sua opera teatrale Horcynus Orca, in concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e vincitore del Nastro d’argento nel 2017.

È attualmente impegnato nella regia di Notturno a Elsinore, una collaborazione con Area K di Rimini. Nel 2021 è stato direttore artistico del Festival Prima Onda, prodotto da Genìa, artisti associati di Palermo e finanziato dal Ministero. Nel novembre del 2021 gli viene attribuito il premio internazionale Gramsci per il teatro in carcere.

Nel 2019 ha fondato a Palermo con Miriam Palma e Alessandra Luberti Area Madera, nuovo spazio di ricerca teatrale, e sua casa artistica.

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