Chi merita davvero il voto in Sicilia alle nuove Europee?
Scegliere chi propina ideologia o chi ha dimostrato pragmatismo e visione
Rappresentanza o rappresentazione? Il dilemma siciliano sull’Europee
Ecco una riflessione sulle elezioni europee del 2024, che rivela alcune delle mie preoccupazioni.
Scegliere “il meglio” per rappresentarci in Europa sembra un compito arduo; tuttavia, se siamo onesti con noi stessi, risulta essere piuttosto semplice quando si considerano certi elementi chiave che permettono una valutazione accurata.
In questo clima pre-elettorale per il Parlamento europeo 2024, il mio pensiero si concentra sulla complessità della scelta per noi cittadini, specialmente quelli di noi in Sicilia. La nostra regione, come il resto d’Italia, ha sofferto a causa di promesse non mantenute da parte di politici che, nonostante siano già stati in carica, non hanno soddisfatto le aspettative di chi li ha eletti. È fondamentale, quindi, non solo rinnovare la nostra fiducia ciecamente. Dobbiamo esaminare accuratamente le competenze di chi aspira a rappresentarci, valutare la qualità personale e l’integrità. Un altro criterio che ritengo essenziale è la costante presenza sul territorio: un politico deve vivere le realtà delle regioni che desidera rappresentare, non solo facendo apparizioni episodiche. Non possiamo permetterci di scegliere figure che si eclissano per anni per poi ricomparire solo quando è tempo di elezioni. È tempo di chiedere di più: visibilità, responsabilità e un impegno concreto e continuo verso il benessere del nostro territorio e dei suoi abitanti. Perché dovremmo riporre nuovamente la nostra fiducia in chi ha dimostrato di interessarsi a noi solo quando conveniva a loro?”
E ancora
Oltre alle competenze e all’integrità, un valore che ritengo imprescindibile in chi ci rappresenta, sia che si tratti di un veterano sia di un nuovo candidato, è l’umiltà. L’umiltà di servire con dedizione e di rimanere fedele alle radici della comunità che si è scelto di rappresentare. Un vero rappresentante deve ascoltare la propria comunità non sporadicamente o solo quando ne ha bisogno per fini elettorali, ma costantemente. L’ascolto deve essere un dialogo continuo, un impegno quotidiano verso il benessere e il progresso della terra che si ama e si serve. Questo implica una profonda comprensione delle esigenze locali, delle sfide e delle opportunità di innovazione.
Pertanto, è essenziale che ci distacchiamo dalle ideologie che non rispondono alla realtà dei bisogni della gente. La comunità richiede azioni concrete, non le fantasie di pochi guidate da mode passeggere o da retoriche ideologiche disconnesse dalle conseguenze pratiche. Il pragmatismo deve prevalere, offrendo soluzioni reali che migliorino concretamente la vita delle persone. Ciò richiede un profondo amore e rispetto per il territorio, un desiderio autentico di vederlo prosperare. Un politico che dimostra queste qualità non solo guadagna la fiducia dei suoi elettori, ma rinnova la speranza in un futuro migliore per tutti.
Presenza e accessibilità
Un altro aspetto critico da considerare prima di esprimere il nostro voto è la reperibilità e l’impegno reale mostrato dai candidati nei confronti della nostra comunità.
È fondamentale diffidare di coloro che sono stati inaccessibili, che non hanno mai interagito attivamente con le piattaforme e i siti che discutono i problemi della Sicilia e non hanno mai avuto una presenza tale da essere riconosciuti e radicati nel territorio. La lontananza e l’assenza dai problemi quotidiani delle persone che dovrebbero rappresentare è un chiaro segnale di disinteresse.
Un politico, uomo o donna, che si presenta solo in vista delle elezioni come salvatore, senza aver dimostrato un impegno costante, solleva seri dubbi sulla sua sincerità e sulla sua efficacia. Se nei loro precedenti mandati non hanno portato avanti gli interessi della nostra regione e del nostro paese, non ci sono motivi per credere che lo faranno in futuro. L’argomento che il primo mandato possa essere visto come un apprendistato non regge: la responsabilità di un ruolo istituzionale implica un impegno immediato e tangibile.
Perché, allora, dovremmo rinnovare la fiducia in chi non ha mai meritato tale fiducia? È tempo di guardare oltre le promesse e valutare con occhio critico e consapevole le azioni e la presenza effettiva dei candidati, per scegliere chi realmente vive e respira le sfide e le speranze del nostro territorio. Solo così potremo aspirare a un futuro migliore e a una rappresentanza che sia veramente degna di questo nome.
Competenza e amore
Non perché sia l’ultimo tra i criteri citati, ma ecco questi che completano il quadro del quasi perfetto rappresentante: la valutazione delle competenze, dell’onestà, dell’onorabilità e dell’autorevolezza, ma anche l’amore incondizionato per la propria terra e per gli abitanti che ne fanno parte. È fondamentale che i nostri rappresentanti dimostrino orgoglio nel portare in auge la bandiera del nostro paese, che ha tutte le carte in regola per essere il ‘bel paese’, non solo per la nomea. Questi aspetti sono essenziali per assicurare che chi viene eletto possa non solo rappresentare degnamente la nostra comunità, ma anche agire con integrità e responsabilità nel contesto europeo. È cruciale che i candidati dimostrino non solo capacità tecniche, ma anche un solido carattere morale che garantisca un impegno autentico verso il bene comune.
Buona scelta a tutte e tutti.