Caos Palermo, Orlando tra sfiducia e sfide raccoglie il guanto e passa al contrattacco
Palermo, è il primo di settembre 2020 e la città sta attraversando tra mille difficoltà tantissimi problemi e disagi.
Rifiuti e ambiente in primo luogo, trasporto, sociale, scuole e soprattutto un silenzio assordante sulle attività produttive.
E se da un lato abbiamo avuto, come tutti, il blocco causa covid-19, dall’altra, senza che nessuno possa offendersi, c’è stato l’abbandono della nave Palermo mentre calava a picco.
La pandemia, che realmente ha fatto tremare anche i più coraggiosi uomini di questa terra, ha dato il cosiddetto “colpo di grazia” alla già mortificata e dilaniata Italia, isole comprese, città di capoluogo e via dicendo.
Pandemia che ha fatto emergere anche la paura del primo cittadino della capitale siciliana, Orlando che in più occasioni è apparso nei suoi brevi video più che provato, pallido e impaurito sapendo, tra l’altro, che gli anziani erano i più a rischio.
Arginato temporalmente il periodo di lock down possiamo dire che nulla o pressoché nulla è cambiato. La città continua a essere una discarica a cielo aperto con tutto quello che ne consegue e con il pericolo di un serio problema di salute pubblica. Orlando dunque più che preoccuparsi della salute dei suoi cittadini “vara” insieme al buon Catania la ZTL scatenando l’ira dei palermitani, dei commercianti e naturalmente dell’opposizione.
Ancora una volta il Sindaco della città di Palermo insieme ai suoi pochi seguaci dimostra di essere scollegato dai reali problemi che coinvolgono tutti i cittadini, le attività commerciali e via dicendo.
Ecco quindi che, forti del sentimento anti orlandiano da parte dell’80 percento dei palermitani, l‘opposizione sferra il proprio attaccato sfiduciando il primo cittadino con una mozione.
Di contro il re di Palermo contrattacca chiamando in causa il presidente del consiglio comunale per calendarizzare la mozione di sfiducia come per dire. “qua vi aspetto”.
Adesso Palermo, curiosa e arrabbiata, attende di sapere come andrà a finire questa mozione di sfiducia che, ad ogni modo, ha un suo peso politico e che permetterà ai gruppi delle varie correnti di comprendere quali strategie mettere in atto per trovarsi preparati alle prossime competizioni elettorali. Una sorta di partita a carte scoperte: dove ogni soggetto politico dovrà esprimersi se realmente sta con Orlando o viceversa, mettendo alla luce della cittadinanza la propria posizione.